La Pro Loco di Fregene e Maccarese ha ricordato la tradizione del Carnevale Romano con lo spettacolo  “Parole, musiche e donne del Carnevale Romano” che si è svolto presso la Casa della Partecipazione, alla presenza del vicesindaco e Assessore ai lavori pubblici Ezio Di Genesio,  della presidente del Consiglio Comunale Alessandra Vona, e del Consigliere Fabio Zorzi.

L’evento è stato ideato e condotto da Marco Lepre, presidente del Carnevale Romano, con la partecipazione di Leonardo Petrillo, drammaturgo, attore, regista, del soprano Silvia Scozzi e del musicista Fabrizio Carta che ha suonato la Tiorba, un grande liuto molto usato dal ‘500 al ‘700. E’ intervenuto anche Marco Scotti, regista degli spettacoli equestri a Roma.

Marco Lepre ha ripercorso le tappe del Carnevale Romano le cui origini risalgono ai Saturnali, festività religiose dell’antica Roma caratterizzate da divertimenti pubblici, riti orgiastici, sacrifici, balli e dalla presenza di maschere. La sua nascita però è da collocare nel Medioevo con la sua massima esplosione dopo l’elezione di Papa Paolo II, il quale, dopo il trasferimento della residenza pontificia a Palazzo Venezia, concentrò nel centro storico ed in particolare nella Via Lata – attuale Via del Corso – la maggior parte dei festeggiamenti carnascialeschi.

La Commedia dell’arte, le sfilate in maschera, i Giochi Agonali, i carri allegorici, tornei e giostre, le corse dei cavalli berberi e la festa dei moccoletti coinvolgevano tutta la popolazione, richiamando nobili, reali, artisti, viaggiatori e curiosi da mezzo mondo. Fino al 1870, nella Roma papalina il Carnevale è stato un appuntamento molto atteso dai Romani e vissuto con grande partecipazione come uno dei pochi momenti per dimenticare una vita dura, colma di miseria e privazioni. Nel 1874, Vittorio Emanuele II decise di abolire per sempre questo evento a causa della morte di un giovane, che assisteva alla corsa e fu travolto e ucciso. Questo episodio segnò così l’inizio del declino del Carnevale romano. Leonardo Petrillo ha recitato una vivida descrizione del Carnevale scritto da Alexandre Dumas padre, il quale ebbe modo di osservarne i festeggiamenti in prima persona.

La serata, di grande spessore culturale, è stata seguita con molto interesse e partecipazione emotiva anche dovuta al fatto che la narrazione si è alternata a momenti di musica e recitazione.

Foto di Alessia Ambrosi