Ci risiamo. Ora il Parco eolico! Prima quello fotovoltaico e prima ancora gli impianti di trattamento dei rifiuti, per non parlare del raddoppio dell’aeroporto, quarta pista e porto croceristico. Ancora una volta il Comune di Fiumicino è soggetto a progetti speculativi, totalmente incompatibili con la naturale vocazione agricola e marinara del suo territorio, le sue risorse naturalistiche, paesaggistiche, storico-archeologiche e turistiche, nonché con la salute e il benessere dei cittadini che lo abitano.

Come è noto gli attacchi sono iniziati oltre 15 anni fa, con il megaprogetto di raddoppio dell’aeroporto (valore oltre 10 miliardi di euro): 1.300 ettari in piena Riserva Naturale Statale del Litorale Romano da espropriare e cementificare per realizzare, Fiumicino Nord, con nuovi terminal, stazione ferroviaria, tre nuove piste, strade, alberghi ecc. ecc. Ci sono voluti decenni di mobilitazione popolare, atti amministrativi, ricorsi, avvocati e sottoscrizioni, convegni, assemblee, prese di posizione di singoli, di partiti e di enti locali, e chi più ne ha più ne metta per arrivare alla fine di questo percorso con la bocciatura nel 2020 della Commissione VIA/VAS (al Masterplan 2030, già dimezzato rispetto al fantomatico raddoppio) e successivo Decreto del MIBACT, e con la sentenza del TAR Lazio n.03051/2021 del 12/03/21 che ha dichiarato incompatibile realizzare infrastrutture aeroportuali dentro una Riserva!

Mentre la battaglia contro raddoppio e quarta pista era ancora in corso, si è aperto un secondo fronte. Un tentativo speculativo che ha rischiato di avere successo contro le zone collinari interne del territorio di Fiumicino, quando la Città Metropolitana di Roma Capitale ha individuato alcune “zone bianche” – tra le più ricche per bellezza e qualità naturalistica e paesaggistica – atte ad ospitare infrastrutture per il trattamento e/o il deposito dei rifiuti solidi urbani prodotti dalla città di Roma! Nuovamente, per contrastare questo progetto si sono mobilitati cittadini e oltre trenta realtà associative della “rete art.136 Ambiente e Paesaggio”, artefice principale della proposta di salvaguardia del territorio, che hanno lanciato nel 2019 una petizione alla Sovrintendenza e alla Regione Lazio che in pochissimo tempo ha raccolto ben 3.500 firme.

A sostegno di tale richiesta, la precedente Giunta Comunale predispose un ampio studio tecnico del territorio che ne analizzava caratteristiche naturalistiche ed ambientali, usi e vocazioni, presenze storiche e siti archeologici. Su questa base venne aperta una procedura – anche questa durata anni che ha dovuto superare vai livelli della giustizia amministrativa – e che si è conclusa nel 2022 con l’approvazione del Decreto del Segretario regionale del Ministero della Cultura per il Lazio n. 172/2022 definito “Aree collinari dell’Agro Romano settentrionale”. Tale Decreto – riconoscendo il Codice dei beni culturali e del paesaggio il “notevole interesse pubblico” delle aree in oggetto – estendendo a 700 nuovi ettari alcuni vincoli già presenti su 4300.

Ma come nel caso del raddoppio dell’Aeroporto, anche qui è stato necessario ricorrere alla giustizia amministrativa, visto che la Fiumicino Rinnovabili S.r.l. aveva presentato ricorso contro il decreto. E anche qui, il Consiglio di Stato, supportato dal ricorso proposto dal Ministero della Cultura e difeso dall’Avvocatura Generale dello Stato, il 7 agosto 2024 con Sentenza n.07036/2024 ha posto fine alla vicenda, salvando così definitivamente – speriamo – le aree collinari da impianti eccessivamente impattanti.

Non c’è stato nemmeno il tempo per un respiro di sollievo perché il giorno stesso, il 7 agosto scorso in cui è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato, sul portale della Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è apparso per essere sottoposto a Verifica di Impatto Ambientale (Commissione VIA) il progetto di Parco Eolico della Società SKI W A4 S.r.l. avente il titolo “Impianto da 46,2 MW e sistema di accumulo 18MW località Castellaccio Comune di Fiumicino (RM)”. Si tratterebbe di un parco eolico di grandi dimensioni (esteso per 3800 ettari), formato da 7 aerogeneratori da 6,6 MW – alti circa 220 metri, con un rotore (pale) di 175 metri di diametro e con una piattaforma di appoggio (interrata) di 23 metri di diametro e una altezza di circa 4 metri – e da un accumulo di 18 MW. Sarebbe inoltre necessario realizzare una nuova viabilità per le interconnessioni fra tutte le infrastrutture e con la rete elettrica e dei cavidotti che coinvolgerebbero tutto il territorio del Parco Eolico.

E’ evidente da questi dati che si tratterebbe di un parco con un impatto visivo ed ambientale di grandi dimensioni. Un impatto insostenibile e che – ad avviso delle Osservazioni alla VIA presentate dalle realtà associative, dal Biodistretto e dai cittadini, inclusi i proprietari dei terreni che verrebbero espropriati e financo dalla Giunta comunale che ha dato parere “contrario” al Parco – dovrebbe essere scongiurato grazie alla Sentenza del Consiglio di Stato del 07 agosto 2024. La faccenda è ancora aperta e sulla quale l’attenzione sarà massima.

Così come aperta è l’altro grande progetto speculativo del Porto Croceristico privato della Royal Caribbean. Anche questo in attesa di approvazione da parte della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale. Un progetto, contrastato da una forte e attiva rete di associazioni e comitati riuniti nei Tavoli del Porto che, se realizzato non potrebbe non avere conseguenze negative – ambientali, economiche, sanitarie – non solo per Isola Sacra ma anche per tutto il litorale nord.

Questi attacchi speculativi, generalmente promossi da società e imprenditori privati che ritengono di usare e di poter sfruttare a proprio vantaggio le risorse del territorio, con gli anni hanno contribuito – per contrappeso – a mobilitare i cittadini rendendoli più consapevoli e spingendoli a partecipare attivamente alla difesa del proprio ambiente di vita. Non solo. Accanto ai No si sono moltiplicati i SI’ mettendo a punto e ideando in positivo progetti ed iniziative di promozione del territorio tesi alla ricognizione delle potenzialità e delle risorse esistenti e alla creazione e alla crescita di interventi che possano creare posti di lavoro e circuiti virtuosi. Solo per citarne alcuni: l’istituzione del Biodistretto Etrusco Romano, che promuovendo una agricoltura di qualità ha in poco tempo già dato vita a numerose iniziative e altre ne ha in progetto, il completamento del Piano di Gestione della Riserva del suo Regolamento, alla quale bisogna che l’Amministrazione dia corpo e gambe per rendere la Riserva stessa un volano di crescita per un turismo lento che ben si coniuga con il nostro territorio, il progettato Open Museo del Villaggio eneolitico del Fianello, di cui si è scritto più volte anche su queste pagine, senza dimenticare la tutela della salute dei cittadini, con la necessità di istituire un monitoraggio degno di questo nome degli inquinamenti atmosferici ed acustici, e la necessità di avviare le dovute indagini epidemiologiche sui bambini delle scuole site all’interno dei coni di volo e sulla cittadinanza che vive nel dintorno aeroportuale. Su questo e su molto altro attendiamo che il Sindaco – che più volte si è dichiarato disponibile – voglia incontrarci ed avviare una proficua collaborazione per valorizzare il territorio a nord del Comune, avviare un progetto di turistico di ampio respiro per il benessere di tutti.

Hilda Girardet e Massimiliano Mattiuzzo