Quindi nessun abuso edilizio sul demanio da parte delle associate Assobalneari Fiumicino – Federbalneari Italia che ora denunciano l’impossibilità di garantire i servizi balneari per l’utenza e la perdita di centinaia di posti di lavoro. La stessa immagine turistica e sociale del litorale di Fiumicino subisce un duro contraccolpo.
Questi i rischi sul litorale di Fiumicino scaturiti della paventata raffica di sequestri fondata sul disconoscimento, da parte delle forze dell’ordine coinvolte, dei titoli abilitativi rilasciati dal Comune di Fiumicino e dalle altre autorità amministrative competenti.
Già due strutture sono state sequestrate dalla Capitaneria di Porto di Fiumicino e dalla Guardia di Finanza Stazione Navale di Civitavecchia.
Il Presidente di Federbalneari Italia Renato Papagni si esprime in merito alla inspiegabile vicenda: “Tali strutture sono quanto di meglio offerto nel panorama della moderna balneazione. Alla luce della mia esperienza trentennale nel settore, riconosco che i chioschi del litorale di Fiumicino sono totalmente in regola, così come anche confermato dalle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Probabilmente i balneari sono costretti a scegliere la strada della difesa ad oltranza contro le Istituzioni. Chiediamo al Sindaco Montino che intervenga a difesa delle risorse economiche di maggior valore per il Comune di Fiumicino”.
In proposito Assobalneari Fiumicino, aderente a FederBalneari Italia, ribadisce la piena regolarità di tutti i titoli abilitativi in loro possesso quali concessioni demaniali e concessioni edilizie, nullaosta paesaggistici regionali, nullaosta doganali, licenze commerciali ecc. rilasciate a partire dal 2003 dal comune di Fiumicino e dagli enti competenti.
Undici anni fa tutte le autorizzazioni furono già oggetto di numerosi contenziosi presso il Tar e il Consiglio di Stato che ne convalidarono, in ogni circostanza, la piena legittimità. La stessa Capitaneria di Porto di Fiumicino che oggi coordina le attività di sequestro si era espressa in una nota del 2004 affermando che “l’occupazione demaniale marittima, in base alla documentazione acquisita dagli interessati, come sottolineato altresì nelle motivazioni delle sentenze emesse dalla competente Autorità Giudiziaria (Tribunale di Civitavecchia), deve essere lecita ed autorizzata”.
Dalle attività oggetto dei sequestri e dai relativi verbali è emerso che non si tratta di sequestri di opere difformi rispetto a quelle approvate, bensì viene posto in discussione lo strumento della “convenzione onerosa” relativa a 2000 mq sottoscritta dai concessionari con il comune di Fiumicino in virtù della quale gli stessi pagano allo Stato dal 2003 un importo equivalente ad un onere concessorio. Anche le convenzioni sono state recentemente oggetto di contenzioso ma ad oggi sono pienamente legittimate da un’ordinanza di sospensiva del Consiglio di Stato e in attesa che lo stesso Tribunale si pronunci nel merito.
A poche ore dall’apertura della stagione balneare i concessionari sono quindi vittime di soprusi da parte degli organi di controllo per ingiustificati motivi, mettendo così in serio pericolo attività imprenditoriali di fama nazionale, centinaia di posti di lavoro, indotto economico nonché l’immagine turistica e sociale del litorale di Fiumicino.
A questo punto ci poniamo le seguenti domande:
-Com’è possibile che gli organi preposti al controllo non tengano minimamente conto dei titoli abilitativi e ancor meno di un’ordinanza del Consiglio di Stato, ossia del più alto organo di giurisdizione amministrativa preposto alla tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei privati nei confronti della Pubblica Amministrazione?
-Com’è possibile che le attività di sequestro avvengano a poche ore dall’apertura della stagione balneare mettendo a rischio i servizi per la collettività, compreso quello della sorveglianza a mare e soprattutto centinaia di posti di lavoro?
-Se vi fosse la necessità da parte degli organi di controllo di eventuali chiarimenti circa i titoli autorizzativi non avrebbe recato minor danno richiederli alle istituzioni preposte (Comune e Regione) magari nel periodo autunnale o invernale?
-Perché rischiare danni all’erario per un’azione risarcitoria causata dal danneggiamento all’immagine e dal lucro cessante delle attività imprenditoriali coinvolte?
Sottoliniamo che negli ultimi undici anni le strutture balneari a rischio sono stati il fiore all’occhiello del litorale di Fiumicino e sono diventate modello a livello nazionale.
Nel frattempo Assobalneari Fiumicino, a tutela delle proprie associate, ha conferito l’incarico al proprio Studio legale. Lo studio chiederà il ristoro di tutti i danni subiti e subendi e solleciterà l’individuazione di tutti i responsabili di quanto sta accadendo. Non appare infatti possibile che vengano sequestrate a distanza di oltre 10 anni delle strutture legittimamente realizzate in base a titoli abilitativi rilasciati dagli enti preposti e già giudicati legittimi in virtù di varie pronunce giurisdizionali.