FREGENE OnLine 1 maggio. Il consiglio comunale ha approvato ieri una nuova versione della “delibera salva ville” con la quale viene modificato il piano particolareggiato del centro balneare.
Revocando ogni precedente norma, quindi in particolare la delibera approvata il 21 dicembre del 2012, è stata introdotta una variante molto simile a quella introdotta l’11 novembre del 2008, a tutela di tutti gli immobili ultraquarantennali che dovranno mantenere “le caratteristiche morfologiche ed architettoniche degli edifici, nonché il numero di unità immobiliari esistenti alla data di esecutività del presente provvedimento”. Non sarà più possibile acquistare immobili di pregio, demolirli e poi costruire villette a schiera. Una pratica molto in voga negli anni passati quando si è consentita ogni tipo di “ristrutturazione”. Anche perché oltre agli immobili veniva consentito di utilizzare anche giardino circostante per innalzare nuove cubature.
“È intendimento dell’amministrazione di salvaguardare una caratterizzazione storica e un patrimonio unico che si è consolidato nel corso degli anni a Fregene anche in tempi più recenti – commenta il sindaco Esterino Montino – oltre a rappresentare una parte fondamentale della storia di questo Comune, si tratta di un valore che ha determinato in tutto il Paese la fama di Fregene”.
E in effetti il centro balneare è stato terra di sperimentazione di molti dei grandi architetti del Novecento che vi hanno costruito per la propria famiglia o per committenti ville d’autore. Un patrimonio notevole e in buona parte ancora intatto, anche se alcuni pezzi rari sono andati perduti irrimediabilmente. Come Villa Pecorella, trasformata in 9 villette a schiera, lo storico albergo Villa Fiorita frazionato in 16 unità immobiliari e sopratutto Villa Fellini, rasa al suolo in nome di villettopoli.
“Tutto questo non deve più accadere – precisa Ezio Di Genesio Pagliuca, assessore comunale alla Pianificazione – la nuova delibera tutelerà gli edifici ultraquarantennali che dovranno mantenere il numero preesistente di unità immobiliari e sui quali saranno consentiti solo interventi manutenzione ordinaria, straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo, senza la possibilità di parcellizzare i giardini o parchi degli stessi immobili”.