Una servitù che puzza a chilometri di distanza contro la quale si prepara la rivolta. Se entro il prossimo il 7 luglio la Conferenza dei servizi della Regione Lazio rilascerà all’Ama l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), Maccarese diventerà il deposito dei rifiuti di Roma: sottomessa per i prossimi 10 anni alla Capitale senza alcuna possibilità di replica. L’impianto di recupero dei rifiuti organici trasformati in compost è in piena Riserva Naturale Statale del Litorale Romano ed è stato autorizzato nel 1997. È entrato in funzione nel 2002 per trattare ogni anno circa 30mila tonnellate di rifiuti organici, cioè scarti dei mercati generali, mense scolastiche e residui di legno e cellulosa, per produrre compost di qualità. Nel 2009, fu autorizzata per la prima volta la trasferenza, all’interno dello stesso impianto, per un quantitativo di 30 tonnellate al giorno di rifiuti, nel 2010 sono diventate 60 tonnellate e nel 2012 360 tonnellate. Le operazioni di trasferenza, consistono nello stoccaggio di rifiuti organici, provenienti dalla raccolta indifferenziata, all’interno di un deposito per 48 ore prima di essere inviati a impianti di trattamento esterni. Questo è necessario perché i camion per la raccolta dei cassonetti possono percorrere solo brevi tratti e quindi devono depositare i rifiuti in un punto di raccolta, da cui poi vengono prelevati e portati agli impianti situati nel nord Italia per il trattamento. “A fronte di un quantitativo di rifiuti destinati al compostaggio aerobico di 28mila tonnellate annue, quelli immagazzinati per la trasferenza riguardano un quantitativo di quasi 113 mila tonnellate l’anno: esorbitante rispetto a quelli inizialmente autorizzati – spiega Carla Petrianni, presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino -. Un totale di rifiuti importante per un paese come Fiumicino che mediamente, in un anno, produce neanche 50mila tonnellate di rifiuti totali”. Gli effetti? Uno straordinario aumento del traffico di TIR nel centro abitato di Maccarese in una strada di modeste dimensioni, sprovvista in larga parte di marciapiedi e di qualsiasi protezione per i pedoni dove i circa 70 Tir al giorno ad ogni dosso o curva perdono percolato e spesso anche i rifiuti. Oltre a questo, si aggiungono i gas di scarico che passano sotto le finestre delle abitazioni, costringendo i residenti a chiudersi in casa, e le vibrazioni provocano danni al manto stradale, pieno di buche e sconnesso. Tutto in virtù di determinazioni dirigenziali della provincia di Roma che approvavano, di 9 mesi in 9 mesi l’attività di trasferenza Dal canto suo il comune di Fiumicino ha dato il suo parere negativo motivato da problematiche territoriali e ambientali. “Chiediamo, che il Comune, sostanzi il parere contrario e che nell’immediato emetta un’ordinanza urgente per regolamentare il transito dei mezzi pesanti dell’AMA, per esempio dividendolo in fasce orarie e rivedendo il percorso. Abbiamo un autostrada a due passi ma non risolve nulla perché imezzi pesanti dovranno immettersi su via dei Tre Denari. Si salvano gli abitato a ridosso della stazione di Maccarese e le scuole. Non non è la soluzione ma un qualcosa che può aiutare la vita delle persone”, conclude Carla Petrianni”.
(di Silvia Buoso – Affaritaliani.it)