Il pluricampione mondiale Marco Begalli, ritratto in foto presso il Village Fitness Club di Valcanneto, ha stabilito la scorsa settimana un nuovo record nella traversata in mare tra la Sicilia e Malta in windsurf. Approfittando di un vento pari a 20 nodi, è partito intorno alle 13.30 dal Porto Turistico di Marina di Ragusa per giungere al porto de La Valletta, a Malta, dopo 3 ore, 57 minuti e 38 secondi. Un record assoluto per una traversata provata soltanto da pochi atleti nel corso degli ultimi vent’anni.
L’estate scorsa era stato un giovane maltese a raggiungere la Sicilia ma in un tempo di circa 5 ore. Begalli invece, insieme alla sua tavola e alla sua vela, ha compiuto l’impresa percorrendo in velocità le 52 miglia marine di distanza e divenendo l’assoluto protagonista della “Garmin Crossing Channel”.
Si è partiti dalla diga foranea del porto turistico di Marina di Ragusa e la barca del comitato di giuria, il “BRJM”, un Raffaelli 50, con a bordo i giudici FIV Claudio Alessandrello ed Emanuela Bazzoni, ha seguito passo passo l’avventura.
Il record di Begalli è frutto di intensi allenamenti durati mesi, tra bicicletta e test in acqua. “Ho compiuto in media 750 km in sella alla bicicletta – afferma l’atleta quarantanovenne – e ho fatto anche un test al lago di Bracciano, con un vento freddo di tramontana, durante il quale su un bordo ho coperto in nove minuti un tratto di 4-5 miglia”. L’atleta, durante la preparazione, non ha saltato appuntamenti importanti che gli hanno permesso di iniziare la stagione partecipando a gare internazionali nelle quali ha incrociato le vele con giovanissimi e agguerriti windsurfer. A ferragosto ha vinto sul lago di Garda, poi a Oristano si è piazzato secondo, dietro la giovane promessa Bruno Martini quindi ha vinto la Long-Distance battendo Giorgio Giorgi. Gare importanti non solo dal punto di vista dei risultati ma, soprattutto, perché sono servite al campione italiano per preparare la traversata.
Per Marco Begalli l’idea della traversata da Marina di Ragusa a Malta è cominciata in Sardegna nel 2014. Riportiamo le parole dello stesso campione, per spiegare il messaggio di solidarietà e speranza che c’è dietro questa impresa sportiva: “L’ho vissuta come un’occasione per lanciare un messaggio al mondo intero rispetto ai continui sbarchi e a quello che sta accadendo in questi giorni. Il mare, e lo abbiamo dimostrato con questa impresa, unisce i paesi, non li divide, è legame, unione, solidarietà”.