Riceviamo e pubblichiamo:
“La guerra dei dimenticati, una rivoluzione simbolica da valle a monte per riportare alla ribalta uno dei temi più importanti per una società civile: i bambini e la scuola e tramite loro il futuro del territorio. Si è tenuto ieri pomeriggio, nella Casa della Partecipazione di via del Buttero, un incontro fortemente voluto dal Preside e dal neoeletto Consiglio d’Istituto dell’ITC Maccarese in collaborazione con le consulte del territorio (promozione e difesa dell’ecosistema, risorse ed economia territoriale, cultura e sapere, trasporti e qualità urbana con i loro rappresentanti) e col neo Comitato Genitori ITC. All’ordine del giorno la discussione ed il confronto su alcune importanti problematiche legate nello specifico al plesso in questione ma non solo: -il problema della sicurezza e del controllo degli edifici scolastici bersagliati dai furti che oltre al danno economico hanno lasciato un’eco di paura e disagio tra ragazzi ed insegnanti; -l’ampliamento degli edifici reso necessario dall’incremento demografico incessante che non ha permesso di soddisfare tutte le richieste di iscrizione; -la gestione del traffico locale paralizzato nelle ore di punta, dettato dall’assenza di parcheggi e dall’assenza di spazi sicuri per i pullman con conseguenti rischi per gli studenti all’uscita; -la manutenzione ordinaria dei plessi presso costretti a chiusura (vedi Sant’Isidoro) per mancanza di acqua o combustibile per il riscaldamento; -la calendarizzazione degli interventi di disinfestazione da topi, api, processionarie, piccioni che se non eseguita periodicamente, espone al rischio di chiusura obbligata dei cancelli; -manutenzione periodica del materiale informatico deputata attualmente alle non sempre esistenti competenze in materia delle insegnanti ormai costrette ad improvvisarsi tecnici informatici (oltre che controllori di sicurezza dello stato di mezzi e conducenti nelle uscite scolastiche come da ultima circolare del MIUR); ultimo, ma non per ultimo, l’ormai annoso e conosciutissimo problema della Biblioteca Ettore Marchiafava. La discussione e il confronto in oggetto, volti a migliorare o quantomeno a frenare il crollo di prestigio di un plesso che da sempre costituisce eccellenza e motivo di vanto per la formazione nel territorio, sarebbero stati tali se l’invito a partecipare di Preside, Consulte, Consiglio d’Istituto, e Comitato Genitori fosse stato accolto attivamente dalle cariche Istituzionali invitate al tavolo del dibattito. Salvo il declino motivato con “precedenti impegni presi” dall’assessore alla Scuola ed ai Servizi Sociali, Paolo Calicchio, Sindaco, Assessori e Presidenti di commissione hanno completamente ignorato l’invito, non preoccupandosi neppure di rispondere alle tante mail con un messaggio di scuse per impossibilità. Il muro burocratico e istituzionale resta difficile da scavalcare, anche per il cittadino più volenteroso ed impegnato, anche per quello non votato alla sterile polemica ma attento e propositivo. A rappresentare le Istituzioni la presenza del consigliere Giuseppe Pavinato, trovatosi suo malgrado al centro di un fuoco incrociato e dichiaratosi disponibile (in chiusura lavori) a fare da portavoce in amministrazione dei temi in oggetto. In particolare sul tema della Biblioteca Marchiafava, sono stati chiesti a più voci chiarimenti e certezze. Quel fronte che lo scorso anno aveva subito ad un certo punto una frattura tra lo schieramento pro intervento privato e quello pro burocrazia, si è unito di nuovo con forza. Un asse comune e compatto quello presentatosi ieri pomeriggio alla Casa della partecipazione. Una voce comune e indignata di Preside, Consulte, Consiglio d’Istituto, Comitato Genitori, insegnanti e cittadini attivi nel sociale. Un appello al rispetto degli impegni presi coi ragazzi, al rispetto delle motivazioni di cultura e formazione, al rispetto del lavoro di ragazzi, insegnanti e genitori che hanno “speso” oltre le loro competenze, possibilità e ruoli per investire nella cultura. Vedere i libri continuare a marcire dopo il quinto anno consecutivo di vane promesse è un sonoro schiaffo ad una comunità che vuole crescere, che vuole continuare a credere nel futuro e nel valore della cultura come unica possibilità di miglioramento ed evoluzione. Far marcire un libro è simbolicamente far marcire buon senso, rispetto e civiltà. La proposta che il consigliere Pavinato ha promesso di portare all’attenzione del Sindaco, è quella dell’ennesimo tavolo, stavolta con l’assessore ai lavori pubblici Angelo Caroccia e l’assessore al Bilancio (la cui delega è ora nelle mani del Sindaco). L’idea è quella della “falegnameria”, citando un amico, troppi tavoli e poco investimento di risorse ed impegno. Quei 25.000 euro stanziati per l’ennesima volta in bilancio un anno fa e risucchiati da un “buco nero” degno dei migliori film di fantascienza, hanno un sapore amaro in memoria della stessa cifra spesa per l’inaugurazione del nuovo “auditorium” della ex centrale Enel mai acquisita dal Comune…, cosi come ha un sapore amaro prendere atto (dalle parole di un consigliere) che il dirigente dell’ufficio comunale preposto ha più potere di un assessore nel promuovere o frenare progetti. Ora non è più possibile scivolare nell’indifferenza, si pretendono risposte, chiare e concrete. Non risposte verbali ma risposte attive ed operative. File di mattoni e non fiumi di parole. I cittadini e la scuola aspettano con fiducia che venga presa in considerazione la loro posizione e che venga onorato l’impegno, qualunque sia la strada. Nessuna battuta d’arresto, nessuna frattura, ora non più. Si continuerà a chiedere a gran voce attenzione a tutti gli attori interessati: maggioranze, opposizioni, associazioni. È il risultato a contare, il restituire alla scuola il rispetto e la dignità che merita”.
Paola Meloni