I villeggianti che in estate giungono al mare di Maccarese per viale Monti dell’Ara conoscono bene il chiosco dell’azienda Miele Zorzi, situato all’altezza di viale delle Pagliete. Passando sulla strada si vedono i vasetti allineati con tante sfumature di giallo ambra: contengono un ottimo miele, quello che i Greci consideravano il “cibo degli dei”. È qui che Matteo Zorzi lavora nell’azienda agricola di famiglia, che da quattro generazioni si è specializzata in apicoltura. In realtà è merito di nonno Agide se questo giovane ragazzo di Maccarese è cresciuto tra le api: già all’età di 7 anni se lo portava con sé in campagna per insegnargli tutti i segreti della produzione del miele. Nella storia di famiglia,la passione per le api era già nata alla fine del 1800, quando il bisnonno di Matteo, Antonio Bernardi, iniziò l’avventura realizzando un vero e proprio “allevamento modello”. Allora si producevano quintali di miele, che veniva distribuito con dei mestoli nelle tazze portate dagli acquirenti, che lo utilizzavano come toccasana per guarire da malanni stagionali, mal di gola, infezioni e tanto altro.
Dal tempo dei suoi avi tante cose sono cambiate, “nel corso degli anni ho selezionato le api per renderle più resistenti alle malattie, ho dovuto adeguare il laboratorio alle nuove normative – spiega Matteo indicando i fusti lucidi e la centrifuga – e diversamente dal passato oggi produciamo essenzialmente mieli di monoflora”.
Come è successo per la maggior parte di apicoltori, la produzione di miele è stata via via diversificata per localizzazione. Grazie alla pratica del nomadismo, l’azienda produce tanti tipi di miele diverso, con impatto positivo sulla qualità del prodotto. È possibile gustare lo “storico” miele di eucalipto proveniente da apiari dislocati nelle zone boschive di Tolfa, nelle aree collinari di Testa di Lepre e nelle campagne di Maccarese. Il millefiori di montagna, il miele di acacia e di castagno provengono invece dagli alveari situati ai Castelli Romani e recentemente è stato introdotto anche un delizioso miele d’arancia proveniente dalla Sicilia.
Infine, per chi desidera un prodotto dalle eccezionali proprietà terapeutiche, suggeriamo il miele prodotto con “melata di bosco”, una resina che le api raccolgono e trasformano in melata; è prodotta da un afide anziché dai fiori e il miele risulta ricco di ferro e di altri preziosi minerali. Il patrimonio dell’azienda è costituito oggi da oltre 600 alveari dislocati in 10 postazioni diverse, faticosamente costruite negli anni e che Matteo intende incrementare ulteriormente.
E per garantire un prodotto genuino anche nel futuro, Matteo collabora da tempo con l’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana per monitorare le api sul territorio. L’obiettivo è quello di controllare l’impatto di pesticidi, fitofarmaci e inquinanti atmosferici sulla nostra salute attraverso l’analisi dei residui che le api immagazzinano all’interno dell’alveare, con l’obiettivo di bandire l’utilizzo di tali sostanze.
Avanti così Matteo, abbiamo bisogno di giovani imprenditori con il tuo entusiasmo!
2016-03-22