A una decina di giorni dall’intervento di spurgo, dal tombino fognario all’angolo tra via Panarea e via Loano fuoriesce di nuovo liquame. E pensare che erano serviti quattro mesi di estenuante attesa per vedere all’opera, il 23 aprile scorso, un mezzo di “pronto intervento” dell’Acea.
Ora è di nuovo tutto come prima, con l’aggravante che con l’aumentare delle temperature l’odore, già nauseante, renda l’aria ancor più irrespirabile. E tutto questo non in un angolo qualsiasi ma dove c’è un continuo via vai di persone per la presenza a pochi passi degli uffici della delegazione comunale, studi medici, un centro fisioterapico e uno di analisi. Un timore diffuso tra i cittadini, a sentire le telefonate allarmate arrivate in redazione, e che sul luogo diventa rabbia trattenuta a stento da chi ha la sfortuna anche di risiederci. “Non è la prima volta che intervengono – dichiara una residente – ma il risultato non cambierà mai se non si decidono a risolvere il problema alla radice, causato a quanto sembra dagli ultimi lavori di allacciamento che devono aver creato un intoppo nella condotta fognaria. Quale che sia il motivo, non è tollerabile sopportare una situazione del genere né attendere mesi per interventi inutili. Se non vedremo a breve una soluzione, come purtroppo credo, siamo decisi a scrivere alla Procura della Repubblica e a tutti gli enti interessati per denunciare il fatto”.
Il tempo di finire la frase che si fa avanti un’altra signora: “Già che parlate della fogna c’è un altro aspetto importante da sottolineare – spiega a sua volta – il primo tratto di via Panarea, proprio intorno al tombino incriminato, ci sono buche e avvallamenti che possono risultare molto pericolosi per le tante persone anziane che si recano a piedi o in bicicletta agli studi medici. Un rischio elevato, soprattutto nei mesi invernali quando fa buio presto, ma che non va comunque sottovalutato. Speriamo che quando si decideranno a risolvere il problema della fogna tengano conto anche di questo”.
2016-05-05