E’ senza dubbio stata una serata particolare quella trascorsa il 20 ottobre scorso a Fregene presso la Biblioteca intitolata a Gino Pallotta. Il Laboratorio della Legalità – un insieme di associazioni, comitati di quartiere, cooperative, sindacati come la CGIL e Libera di Don Ciotti – ha organizzato insieme ai generosissimi volontari della Biblioteca la presentazione del secondo Rapporto sulle Mafie nel Lazio. Fra gli oratori Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio sulla Legalità della Regione Lazio, Marco Genovese di Libera e il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza e Vicecapo Centro della DIA di Roma Antonio Di Terlizzi. Dopo un saluto di Marina Pallotta in qualità di Vice Presidente della Biblioteca e dell’Assessore alla Cultura del Comune Arcangela Galluzzo, la presentazione del volume e il dibattito seguente si è spinto fino a tardi: domande, approfondimenti e chiarimenti sulla presenza e radicalizzazione della mafie nel Lazio e sul nostro litorale hanno trattenuto il numeroso pubblico fino alla fine della serata. In particolare, Cioffredi ha illustrato come il Rapporto è nato, riassumendo, quindi, il quadro delle presenze mafiose e la loro capacità infiltrazione nel tessuto sociale del Lazio. Mentre il Colonnello Di Terlizzi, ricordando i suoi primi incarichi a Palermo con Giovanni Falcone, ha insistito sul coinvolgimento dei giovani in questa battaglia di civiltà. In ultimo Marco Genovese di Libera ha parlato della sua dura esperienza nel X Municipio di Ostia sciolto per mafia e delle difficoltà ad affermare principi di legalità in terre di mafia.
Non possiamo che dirci soddisfatti, afferma Raffaele Megna coordinatore del LabLeg, per come è andata questa iniziativa. E’ il nostro primo passo nel Comune di Fiumicino e altri ne seguiranno per affermare il principio di legalità in ogni ambito della nostra vita collettiva: che si chiami lotta al bullismo o alla diffusione delle sale gioco, che si chiami disagio sociale o affermazione e rispetto del diritto alla casa. Lotteremo contro alcuni ambienti o pezzi della nostra società che si nutrono di clientele e dal non rispetto delle regole e che in fin dei conti rafforzano la già presente malavita organizzata, come testimonia la stessa struttura comunale dove risiede questa biblioteca: una villa sequestrata alla Banda della Magliana. La presenza di diversi insegnanti a questo evento, conclude Megna, ci indica però la strada maestra: far crescere l’importanza delle regole del vivere civile presso i giovani.