“Delrio, ministro delle Infrastrutture, non ha resistito alla tentazione di far vedere che anche lui è “uomo del fare”: costi quel che costi, aggiungiamo noi del Comitato FuoriPista e cittadini di questa Italia derelitta. È successo il 18 maggio scorso, nel corso di un incontro al Ministero delle Infrastrutture tra il suddetto ministro, Riggio, presidente di Enac, Castelluci, AD di Atlantia e i capi delle aziende che gestiscono gli aeroporti di Milano e Venezia sul piano di investimenti per gli aeroporti. Nel pieno della crisi Alitalia − che potrebbe compromettere definitivamente l’hub intercontinentale di Fiumicino trasformandolo in un mega aeroporto per le low cost − e soprattutto quando la procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) del raddoppio (nuova quarta pista e una nuova aerostazione) è appena all’inizio, Delrio dà per scontato l’approvazione del progetto. Riteniamo che il ministro nel pubblicizzare gli investimenti futuri, ha inteso anche lanciare un messaggio intimidatorio nei confronti dei componenti della Commissione della Via nominati dal Ministero dell’Ambiente. Fidandoci delle parole dello stesso Ministro, che in occasione di una sua venuta a Fiumicino aveva assicurato che in merito all’ampliamento dell’aeroporto i cittadini sarebbero stati ascoltati e interpellati − evento peraltro che non si è mai realizzato − e in seguito ai ripetuti incontri da noi avuti con lo staff del Ministro, con Enav e persino con Adr, ritenevamo che le nostre argomentazioni sarebbero state almeno seriamente valutate: evidentemente − e ancora una volta − agli impegni presi non sono seguiti i fatti.
Con ogni probabilità è successo che al Ministero − ma anche a Adr e Enav − si devono essere resi conto che non sarebbe stato possibile smontare così facilmente il progetto alternativo del Comitato FuoriPISTA, fatto proprio dal Comune di Fiumicino, e che forse era meglio procedere ignorandolo. Cosa hanno da dire Regione Lazio e Comune di Fiumicino per il trattamento che il Ministro riserva alle Istituzioni pubbliche territoriali − che stanno preparando le osservazioni alla Via di ferma contrarietà alla proposta Enac/Adr di raddoppio dell’aeroporto? E come si permette il ministro di dare per acquisita la Via, ancora prima che la Commissione preposta prenda visione del progetto presentato da Enac, delle osservazioni dei cittadini e soprattutto delle osservazioni della Regione e dei Comuni, che sono organi istituzionalmente preposti e con i quali dovrebbe essere rispettato il principio della leale collaborazione?”.
Comitato FuoriPista
Cosa ha detto Delrio
Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio il 18 maggio a Roma ha fatto il punto degli investimenti negli scali aeroportuali più importanti del Paese: Fiumicino, Ciampino, Malpensa. Alla presentazione del piano di investimenti, con Delrio, erano presenti Vito Riggio, presidente Enac, Giovanni Castellucci numero uno di Atlantia, Pietro Modiano presidente di Sea e Enrico Marchi presidente di Save. In quella occasione è stato aggiornato anche il dato sulla crescita del traffico aeroportuale: “Per il sistema è previsto da qui al 2021 un incremento del traffico che porta la presenza dei passeggeri a 97 milioni l’anno. Fiumicino raggiungerà 47,5 milioni, Ciampino i 5,5, Milano Linate i 9,8, Milano Malpensa 23,2 e Venezia 11,6 milioni. In futuro il dato dovrebbe toccare nuovi record: al 2030 si raggiungeranno i 128 milioni di passeggeri”.
Il fulcro degli investimenti è orientato a Roma e al suo scalo principale Fiumicino dove, secondo il piano presentato, “verranno realizzati l’ampliamento del Terminal 1, la realizzazione dell’avancorpo e della nuova area di imbarco “A”; la ristrutturazione del Terminal 3 e del Terminal 5; interventi landside e parcheggi; l’ampliamento dei piazzali aeromobili (in area est, area ovest, area ex tecnica Alitalia, area ex Poste, area Cargo) e il raddoppio della via di rullaggio Bravo; la realizzazione della nuova pista di volo e relative vie di rullaggio”.
È stato proprio l’inserimento di questo ultimo punto, la realizzazione della nuova pista, a provocare la reazione del Comitato FuoriPista.