Fino agli anni 70 del secolo scorso le strade del nostro territorio non erano asfaltate, tant’è che la differenza fra strada e stradone non esisteva. Oggi invece chiamiamo “stradoni” quelle vie secondarie, con il fondo di terra e ghiaia, che entrano in aperta campagna e che spesso usiamo nel weekend quando la fila per il rientro dal mare è chilometrica. Ebbene, queste “strade bianche” nella campagna di Maccarese, spesso dissestate e un po’ polverose, con la bella stagione possono diventare una buona alternativa alle ciclabili, per fare un’insolita passeggiata immersi nella natura. Una occasione per vivere il territorio su due ruote alla scoperta del paesaggio della bonifica, tra campi coltivati, filari di alberi e canali di irrigazione. Con un po’ di fortuna, sarà possibile anche incontrare gli amici animali, in particolare aironi e garzette, sempre meno timorosi di farsi avvicinare dall’uomo. Abbiamo selezionato alcuni possibili percorsi, che valgono come suggerimenti senza la pretesa di essere esaustivi. Tutti gli itinerari possono essere percorsi in bici anche in senso contrario rispetto a quello suggerito ovviamente, e la maggior parte di essi è percorribile anche con i bambini a seguito.
Viale delle Pagliete (3,2 km)
Da viale Rospigliosi a viale dei Monti dell’Ara. Il percorso è piano e il fondo stradale piuttosto regolare. C’è anche la possibilità di fare deviazioni su viale dell’Olmazzetto e viale del Maggese che tagliano perpendicolarmente lo stradone. Oltre viale dei Monti dell’Ara, è possibile proseguire sempre su sterrato per altri 600 m, fino al Rio Tre Denari.
Viale dei Collettori (8,3 km)
Da viale Castel San Giorgio sino alla fine della strada, proprio a ridosso della pista dell’aeroporto di Fiumicino. Il viale è sterrato e facilmente percorribile in bici, ma attenzione agli incroci con le strade asfaltate (viale delle Tamerici e viale dell’Olivetello).
Via Tirrenia (1,8 km)
Da viale Castel San Giorgio a via Sestri Levante (Fregene), la strada finisce proprio davanti all’ingresso dell’Oasi WWF Bosco Foce dell’Arrone. Il fondo stradale qui è misto: in parte asfaltato, in parte sterrato e in alcuni tratti si pedala su terra ed erba. L’itinerario passa proprio davanti alla Torre di Maccarese, che si erge nella sua maestosità facendo capolino sulla sinistra andando verso Fregene. In questo periodo dell’anno il paesaggio a ridosso dell’Arrone è molto suggestivo perché i campi sono punteggiati di allegri papaveri.
Viale di Camposalino (2 km)
Da viale delle Tamerici a viale della Trigolana (dove stavano le vecchie scuolette dell’otto). Si tratta di uno stradone bianco che scorre pianeggiante e dove non di rado si avvistano aironi nei fossati che scorrono ai lati del viale.
Via Salvatore Ottolenghi (5,5 km)
Dal Cimitero di Maccarese a via della Muratella (altezza Rubbagalline). Forse si tratta del percorso più pittoresco e meno noto anche ai residenti. Arrivati per via di Maccarese al cimitero, si arriva fino in cima alla collina e poi si svolta a destra in discesa attraverso un bellissimo viale alberato. Poco oltre la strada diventa stradone e si snoda in mezzo alla campagna in un saliscendi continuo, con panorami incantati di colline in fiore e file di alberi all’orizzonte. Rispetto agli altri percorsi questo tragitto è più impegnativo, sia per il fondo non sempre regolare sia perché si incontrano discese e quindi salite non facili da affrontare su due ruote se non si è un po’ allenati e se non si dispone di una bici con il cambio.