Da qualche giorno una coppia di insoliti uccelli per il territorio di Fiumicino sta attirando l’attenzione di tanti cittadini stazionando all’ingresso di Focene (nella foto in alto, uno dei due esemplari). Si tratta di una coppia di ibis eremita, una bellissima specie sfortunatamente in via d’estinzione. Infatti ne esistono meno di mille esemplari in tutto il mondo, seicento sono presenti allo stato selvatico in Nord Africa, in particolare in Siria e Marocco, dove ci sono quattro o cinque colonie. La coppia di ibis che si sta aggirando per Focene in questi giorni potrebbe far parte del progetto Life, finanziato dall’Unione Europea (Life più Biodiversity) per la sua reintroduzione in natura. Infatti gli esemplari hanno un bracciale bianco su una zampa. Il progetto Life mira a portare questa specie nidificante in Austria. Tutto è nato nel 2013 quando in cattività sono stati allevati degli esemplari, provenienti da diversi zoo. L’intenzione è quella di far nidificare la specie in Austria allo stato selvatico e farla svernare nella laguna di Orbetello. Dopo aver messo insieme alcune decine di riproduttori, i ricercatori mediante l’uso di un deltaplano a motore li accompagnano a Orbetello (in basso l’ultima partenza, foto di Parco Natura Viva). Cosa che è avvenuta anche tra agosto e settembre con una migrazione da record, con ben 31 esemplari. Ogni uccello del progetto ha un nome. Lo scorso 7 settembre lo stormo di uomini e uccelli non è potuto arrivare fino ad Orbetello a causa del vento forte ed è atterrato a est di Grosseto. Da lì, gli ibis eremita sono stati condotti all’oasi di svernamento in automobile. La missione delle due mamme adottive Anne e Corinna per quest’anno è compiuta e gli esemplari giunti fino in Toscana dovranno riprendere la rotta verso nord in primavera, autonomamente. Il loro compito d’ora in poi, sarà quello di insegnarla ai pulcini che verranno. “Più di mille chilometri in volo in 23 giorni e per molte caratteristiche, questa è stata la migrazione più ardita del progetto”, commenta Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva e unico partner italiano del progetto europeo di reintroduzione in natura dell’ibis eremita. “Un gruppo unico di 31 uccelli – sottolinea Cesare Avesani Zaborra − due ultraleggeri a motore e due mamme adottive: lo stormo più impegnativo delle ultime quattro migrazioni, un successo dovuto anche al particolare affiatamento tra gli esemplari, che si sono dimostrati sempre molto uniti. Ora le mamme adottive rimarranno con gli ibis qualche settimana, in modo che possano ambientarsi nel sito di svernamento e poi gli ibis eremita potranno cavarsela da soli”.