Sabato 27 gennaio alle ore 18 alla Biblioteca “Gino Pallotta” di viale della Pineta 140 a Fregene lo storico dell’arte Sandro Polo terrà una conferenza dal titolo “Dagli hippie agli yuppie. 1968-1980”. Si tratta del primo di tre incontri pe spiegare l’arte contemporanea dagli anni 1970 fino ad oggi, anche mediante proiezioni di immagini e filmati.
Tra i numerosi storici dell’arte presenti nella Capitale la Biblioteca ha scelto Sandro Polo come guida di questo percorso perché Polo non è solo un brillante oratore ma ha anche la peculiarità di legare la storia dell’arte a racconti trasversali che abbracciano la storia, la filosofia, la sociologia, l’economia, la moda, percorrendo un cammino che collega i vari aspetti della cultura e della società. Un insegnamento che si traduce in una grande narrazione moderna per comprendere l’arte contemporanea come uno specchio estetico della realtà. L’abilità di Sandro Polo di fondere questi aspetti è dovuta alla sua formazione di tipo psicologico; non a caso è anche docente di Arte e Psicologia presso il Centro Italiano Gelstalt di Roma. Studia l’arte e la fonde con la vita delle persone.“Compito di questi appuntamenti d’iniziazione all’arte contemporanea é quello di abbattere gli stereotipi e superare tutti i pregiudizi per imparare ad apprezzare opere d’arte che non siano solo figurative, anche compiendo un raffronto con le altre discipline” spiega Sandro Polo. Perché hai scelto proprio questi anni” gli chiediamo “Perché ci appartengono”, risponde “ Perché è un’opportunità per esplorare noi stessi; perché rappresentano l’occasione per mettere a fuoco momenti particolarmente dirompenti della nostra vita e le ricadute che questi hanno avuto nell’arte. Alla fine degli anni ’70, e all’inizio degli anni ’80, quando l’arte concettuale, la minimal art, il Nouveau Réalisme e altre forme artistiche, paiono aver esaurito ogni possibilità di sviluppo e non corrispondere più alle istanze contemporanee, si afferma il fenomeno stilistico definito Post-moderno, con tutte le sue contraddizioni, dapprima in campo architettonico e poi esteso alla pittura, alla scultura e a tutte le manifestazioni di tipo estetico, non solo visive. Da questo periodo noi non siamo ancora usciti, ci siamo ancora dentro. Ci troviamo in un periodo sperimentale in ogni ambito, e gli artisti sono testimoni di questa crisi”. “Dopo il crollo dei valori degli anni 70-80 a distanza di anni non siamo riusciti a costruire qualcosa di diverso, continua Sandro Polo; ci dibattiamo nella crisi degli anni 80 – aggravata dall’Aids, il crollo del Muro di Berlino, l’implosione dell’Unione Sovietica, la tragedia del crollo delle Torri Gemelle. E’ incredibile quanto siamo ancora in questo periodo. La sensazione è che non si riesca ad andare avanti. In qualche modo Arte e Architettura hanno captato prima del tempo alcuni cambiamenti. Dagli anni 80 è come se si avanzasse con lo sguardo rivolto indietro. Il nuovo comincia a guardare il vecchio. Si guarda al passato svuotandolo dei contenuti. Si passa dalla fase dell’altruismo alla fase dell’egoismo. Riappare l’edonismo, la superficialità, la crisi valoriale che c’è dalla metà degli anni 80 da cui non siamo più usciti. Nella contemporaneità tutti si muovono in tutte le direzioni come schegge impazzite. Crisi esistenziale, perdita dei punti di riferimento. Si cerca di galleggiare. Nei terribili anni 70, i cosiddetti anni di piombo, si credeva in qualche cosa, si credeva nell’uguaglianza e in un progetto che potesse rendere migliore la società. Ora non esistono ideali, né aspirazioni”. Gianni Vattimo, filosofo, è uno dei massimi teorici del “pensiero debole” che caratterizza questa epoca e il sociologo polacco Zygmunt Bauman, che ha elaborato il concetto di “società liquida”, sostiene che “il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”. “Questi argomenti, continua Sandro Polo, li abbiamo dibattuti nel convegno promosso dall’Istituto di Cultura di Istanbul come evento collaterale della Biennale (una delle biennali più importanti al mondo n.d.r.) con Giorgio De Finiis ideatore del MAAM, Daniela Lanciani Curatrice senior Palazzo delle Esposizioni di Roma, e l’ex Direttrice dell’Accademia di Cernara Lucilla Meloni”. “In questi incontri parlerò di artisti che spesso sono anche nostri contemporanei per comprendere come il loro sentire si è espresso nell’arte. Voglio cercare, attraverso l’arte, di parlare di noi, delle nostre vite, dei sogni spezzati, ma anche dei nuovi sogni”.
Gli altri incontri:
3 Febbraio 2018, ore 18 (sabato): Incontri con l’Arte contemporanea, a cura di Sandro Polo: “Architettura postmoderna e decostruttivista. 1970-2010”.
10 Febbraio 2018, ore 18 (sabato): Incontri con l’Arte contemporanea, a cura di Sandro Polo: “La Babele dell’arte contemporanea. 1990-2010”.