Lo scorso mese di giugno abbiamo raccontato le vicende di mamma Beccostorto (così nominata per la sua malformazione genetica del becco), un esemplare di Fratino che aveva deposto 3 uova a Palidoro. Questo piccolo uccello che nidifica lungo le nostre spiagge è considerato ad alto rischio di estinzione. Depone sulla sabbia le sue 3 uova, che vengono covate per 26 giorni, ma alla schiusa i pulcini devono attendere altri 40 giorni prima di poter raggiungere il “volo pieno”. Un lasso di tempo di almeno 70 giorni, in cui uova e pulcini sono esposti a ogni sorta di minaccia, subendo spesso perdite dovute alla pulizia meccanica delle spiagge e al disturbo antropico derivato dalle attività del tempo libero come il traffico illegale di fuoristrada, la pesca sportiva, i bagni di sole, il kite surfing, la deambulazione con cani padronali e randagi, predazioni naturali da parte di cornacchie grigie, volpi e donnole.
Il Garol (Gruppo Attività e Ricerche Ornitologiche del Litorale), referente regionale del Cncf (Comitato Nazionale per la Conservazione Fratino), svolge regolari monitoraggi sulla specie e anche stavolta ha contribuito all’involo dei piccoli Fratini di Palidoro.
“Di quella nidiata – ci aggiorna Massimo Biondi, ornitologo Garol – alla fine si sono involati 2 Fratini. Successivamente Beccostorto ha deposto per una 4° volta nella stagione, ma l’uovo è stato predato in poco tempo. Questa stagione è stata particolarmente negativa per la specie: in tutto il Lazio si sono involati solo 22 giovani su 104 uova deposte”.
(Nella foto uno dei due giovani Fratini nati da Beccostorto e il suo partner)