Oggi molti Comuni Italiani si ergono a difensori dei diritti costituzionalmente garantiti, reclamando autonomia locale nell’emissione di certificati, documenti e atti, promettendo battaglie legali, a spese dei cittadini residenti suppongo, finanche contro le leggi emanate dal Parlamento e firmate dal Presidente della Repubblica. Senza entrare nel merito della “costituzionalità”, appunto, di tali posizioni delle amministrazioni locali, al lato pratico, queste ultime sono effettivamente in grado di garantire il disbrigo efficiente, in termini di tempo, di pratiche burocratiche relative a diritti costituzionalmente garantiti degli aventi diritto? Direi che sono in affanno per esperienza di molti e mia personale. Poco prima del mio compleanno ottobre scorso, avevo organizzato qualche giorno di vacanza in una capitale estera, mia figlia aveva la carta d’identità in scadenza, mi ero perciò subito attivata per il sul suo rinnovo. Mi ricordai con una certo senso di fastidio che Fregene non aveva più una sua circoscrizione, per i tagli economici avvenuti sulle sedi territoriali, e sarei così dovuta andare a Palidoro o in Comune a Fiumicino paese … Giunta alla portineria/info uffici Anagrafe di Fiumicino, una cortese dipendente mi avvisava che, per disposizioni superiori, le carte d’identità potevano essere emesse solo su una base di urgenza documentabile con biglietti aerei, di treno, autobus, prenotazioni albergo ecc… e che se invece mi fossi mossa con una vettura privata o andata a casa di amici all’estero non avrei avuto nessun appiglio per l’emissione del documento e dunque addio vacanza. Una volta presentati i giustificativi avrei potuto rinnovare la carta d’identità in versione cartacea perché per quella elettronica si riceveva su appuntamento e avrei dovuto attendere almeno i primi mesi del 2019!! Sic. Circa una settimana dopo, armata di biglietto aereo e prenotazione albergo, con figlia a seguito mi presentavo agli sportelli del Comune, dove, dopo aver trascorso un’ora di attesa, ad essere generosi, una funzionaria mi avvisava bellamente che, non essendo ancora scaduta la carta d’identità attuale, lei non riteneva di dover rinnovare il documento, non era urgente secondo lei, e sarei dovuta dunque partire così, con il rischio che mia figlia potesse trovarsi in giro per l’Europa con una carta d’identità scaduta. Facevo allora notare all’impiegata che i documenti devono avere sempre un margine di validità ampio, è previsto dalla legge, e che un cittadino italiano libero e che paga le tasse aveva il sacrosanto diritto di viaggiare serenamente all’estero, posto che la libertà di circolazione/movimento è un diritto costituzionalmente garantito. Inoltre è la legge internazionale che richiede ai cittadini di portare sempre a seguito un documento di riconoscimento in corso di validità, pena il fermo. Avvisai che qualora la dipendente, come rappresentante del Sindaco, non avesse ottemperato all’emissione del documento, avrei agito per tutelare i miei diritti costituzionali. La Funzionaria, capendo la serietà del caso e che per meri problemi di disfunzione organizzativa interna dovuti a riduzione del personale, orari limitati di ricevimento al pubblico o chiusura delle sedi periferiche non si poteva limitare la libertà di movimento dei cittadini o imporre l’obbligo di presentare forzatamente titoli di viaggio giustificativi, emetteva infine l’agognata carta d’Identità. Ma se avessi voluto passare la frontiera per andare a prendere un caffè a Chamonix, così semplicemente per il gusto di farlo, avrei dovuto scrivere al Presidente della Repubblica? Spero che tutti i Comuni Italiani si organizzino in maniera tale da rendere effettivo il rispetto dei diritti costituzionali per tutti, garantendo un celere e puntuale rilascio di documenti essenziali per i cittadini, seduta stante su semplice richiesta, e non infastidendoli con pretese assurde per un paese democratico.
Silvana Lovera