La libecciata
Il mare è avanzato ancora. Il libeccio di lunedì ha sollevato onde alte più di due metri, l’ennesima spallata a quel che restava della spiaggia di Fregene Sud. Ingenti i danni: alla Rivetta sono crollate quattro cabine, al Point Break è sparito un bel pezzo del rimessaggio per le tavole da surf. La Perla è sull’orlo del baratro, altre cabine risucchiate dai flutti con l’acqua sempre più sotto al muro della piscina. Il Capri è al centro di una risacca profonda come mai, a rischio la piscina dei bambini e la tenuta del capannone delle barche a vela. La Nave sembra sempre più sganciata da ogni ormeggio e circondata dal mare, specie nella parte più avanzata, quella della storica terrazza del ristorante. Il Tirreno ha resistito solo grazie ad una imponente diga di massi messi a protezione della riva. La situazione era già critica con il mare piatto, figuriamoci dopo la sferzata del libeccio.
Una spiaggia morente ridotta a trincea
Una spiaggia morente ormai ridotta a una trincea, da un lato sacchetti, palizzate, blocchetti di cemento messi dai balneari, dall’altra un avversario troppo potente se combattuto con strumenti di fortuna.
Barriere fai da te in attesa della Regione
I balneari non ci stanno a vedersi portare via ogni giorno un pezzo della loro vita insieme a generazioni di romani cresciuti a Fregene: “Abbiamo preparato a nostre spese un progetto unitario per posizionare proprio sulla riva una barriera di scogli – spiegano i gestori – questo impedirebbe almeno per il momento alle mareggiate di spazzare via tutto. Lo abbiamo presentato settimane fa ma dalla Regione ancora niente, non arriva l’autorizzazione”.