Venerdì 3 maggio si chiude la rassegna cinematografica “Freschi e stagionati” dell’associazione culturale “L’Albero” di Maccarese. Per l’occasione è in programmazione alle ore 21.00 la proiezione del film “Orecchie” di Alessandro Aronadio, una commedia sulla follia e l’assurdità del mondo.
Sede: Casa della Partecipazione (via del Buttero, Maccarese).
Info: 339-4539950

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IL FILM

Un mattino, al risveglio, il protagonista avverte un fastidioso fischio alle orecchie. Al contempo trova sul frigorifero un post it, lasciato dalla sua compagna, che lo informa che è morto il suo amico Luigi e gli lascia l’indirizzo della chiesa dove in serata si svolgerà il funerale. La giornata per lui trascorrerà nel tentativo di risolvere il problema uditivo e nel cercare di capire chi possa essere questo amico di cui non ricorda nulla. Nel frattempo non gli mancheranno incontri con persone che non riesce a non considerare strane.
Correva l’anno 1967 quando un’altra forma di sibilo si presentava sugli schermi con l’intento di far pensare divertendo. Era Il fischio al naso e il regista era Ugo Tognazzi. Rifacendosi a “Un caso clinico”, testo teatrale di Dino Buzzati, Tognazzi proponeva un’allegorica rilettura della vita degli esseri umani senza rinunciare a proporre puntuali osservazioni sulla società. I tempi da allora sono ovviamente cambiati ma la sensazione di disagio esistenziale non è diminuita, anzi. Quanti di coloro che vedranno il film si accorgeranno di aver provato quel fischio in misura maggiore o minore in alcune situazioni? Molti. Ma non si tratta di quel genere di sensazione uditiva che, secondo la credenza, significa che qualcuno ci sta pensando. Tutt’altro. Per Aronadio si tratta della evidenziazione psicosomatica (e del fil rouge del film) della difficoltà ad accettare i vezzi e i vizi di individui che trovano nella loro quotidiana follia, fatta di selfie, di videogiochi, di credenze artificiose, un effetto placebo che consenta loro di ritenersi felici. Il difficile stava nel tentativo di esplicitare quanto sopra senza fare prediche (il discorso finale del protagonista non è da considerarsi tale ma semmai un’intima riflessione ad alta voce).
Il risultato è stato felicemente ottenuto grazie a una scrittura capace di cogliere l’assurdo quotidiano senza mai cadere nel grottesco o nel surreale fine a se stesso e grazie anche a un casting che ha messo accanto ad attori di fama come Pamela Villoresi, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic e Rocco Papaleo (solo per citarne alcuni) la straordinaria espressività di Daniele Parisi. È con lui che molti finiranno con l’identificarsi pensando che anche a loro è accaduto, in qualche occasione, di guardare al mondo con il suo stesso sguardo. Che è quello di chi si sta costantemente chiedendo se è lui ad essere quello ‘sbagliato’ o se lo sia invece chi gli sta di fronte. Combattuto ogni giorno tra la tentazione di adeguarsi e la voglia di non arrendersi.

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IL REGISTA

Alessandro Aronadio
Nato a Roma il 29 luglio 1975, dopo essersi laureato nel 2001 in Psicologia a Palermo con una tesi sul Doppio nel cinema di David Cronenberg, Aronadio è l’unico vincitore italiano della borsa di Studio Fulbright “Sergio Corbucci” per un Master in regia cinematografica presso una scuola americana di cinema (con una lettera di presentazione di Giuseppe Tornatore). Si specializza in regia con il massimo dei voti presso la Los Angeles Film School a Hollywood alla fine del 2002. Tra i suoi insegnanti, il regista e produttore Roger Corman, il direttore della fotografia Janusz Kaminski, direttore della fotografia dei film di Steven Spielberg, l’attrice Faye Dunaway e Donn Cambern, montatore di Easy Rider.
Assistente e aiutoregista in diversi lungometraggi sia in Italia (Luc Besson, Giuseppe Tornatore, Mario Martone, Roberto Andò, Roberta Torre, Ciprì e Maresco) che negli USA, dirige quindi cortometraggi, spot, videoclip, documentari, presentati in diversi festival e vincitori di numerosi premi. Nel 2010 Due Vite per Caso, la sua opera prima per il cinema, distribuita dalla Lucky Red, è stata l’unico film italiano selezionato in competizione al Festival di Berlino (sezione Panorama). Il film è stato quindi selezionato in più di cinquanta festival internazionali, tra cui il BAFICI di!Buenos Aires, Open Roads a New York, e ancora San Paolo, Il Cairo, Varsavia, Stoccolma, L’Avana, San Francisco, San Pietroburgo, Mosca, Nantes e Zlin (Repubblica Ceca), vincendo una quindicina di premi tra cui un Nastro d’Argento a Isabella Ragonese, due premi Susan Batson a San Francisco come migliori attore e attrice protagonista, il premio come migliore film al festival Maremetraggio di Trieste.
Nello stesso anno esce in libreria, edito dalla Bietti di Milano, il suo saggio dal titolo “Lo strano caso del dr. David e di mr. Cronenberg”- saggio sul Doppio nel cinema (prefazione del critico Roy Menarini).
Nel 2011 Aronadio è tra i fondatori del Kino, cineclub di Roma che ha da subito conquistato rilevanza e interesse a livello nazionale e internazionale. Dal 2012 tiene lezioni e corsi per la Scuola Holden di Torino, la LUISS, e per diverse Università Americane a Roma, tra cui la Washington University, NYU, Cornell University, California State University, De Paul University, Monash University. Sceneggiatore per cinema e televisione, ha recentemente scritto Che vuoi che sia, nuovo film per la regia di Edoardo Leo prodotto dalla IIF e Classe Z, nuovo film di Guido Chiesa, prodotto dalla Colorado Film. Nel 2016 presenta alla Mostra del Cinema di Venezia il suo secondo film “Orecchie”.