Ci risiamo. Sistematicamente ogni tre mesi la storia si ripete. Qualcuno suona al citofono delle abitazioni e con una scusa cerca di forzare la mano alle famiglie per il passaggio delle utenze da un gestore all’altro.
Nella tarda mattinata di oggi una coppia di persone si sono presentate nelle abitazioni di Fregene Sud qualificandosi come operatori Acea. Al citofono di una signora anziana hanno detto: “Dobbiamo cambiare il contatore Acea”, la signora li ha fatti entrare ma a un certo punto la domestica si è insospettita e ha chiamato il figlio avvocato che ha detto di lasciare i moduli e di non firmare niente.
La signora aveva già dato patente e codice fiscale ed era pronta a firmare il contratto. “Quando sono tornato a casa sono andati a cercarli – spiega l’avvocato Marco Di Tullio – passavano in tutte le case di Fregene Sud lungo viale Viareggio. Molti al citofono rispondevano di lasciare moduli e telefoni nelle cassette delle lettere ma altri li facevano entrare. Ho chiamato i Carabinieri che li hanno controllati, Acea ha confermato che si trattava di propri dipendenti e a quel punto non hanno rilevato notizie di reato. Penso invece che ci siano gli estremi per tentata truffa e circonvenzione di incapace. Non puoi dire che devi cambiare il contatore, poi negandolo davanti ai Carabinieri, quando invece cerchi di far firmare un nuovo contratto per passare ad Acea anche il servizio di fornitura elettrica, in itinere con un altro gestore. È scorretto, domani andrò a sporgere denuncia formale contro questi signori ”.
Tra l’altro Enel ha in corso una campagna iniziata ai primi di agosto per cambiare i propri contatori a Fregene e quindi la confusione può nascere in chiunque, anziano o meno.
Tempo fa a Maccarese era successa una cosa simile a una signora anziana un agente si era presentato come operatore Acea, seguito poco dopo da altri 2 colleghi, spiegando che “a motivo di un recente accordo fra Enel e Acea tutte le utenze dell’energia elettrica a breve sarebbero passate obbligatoriamente a quest’ultima”. Hanno parlato di rimborso da parte di Acea della parte della tariffa notturna agevolata di cui lei non aveva sinora usufruito, chiedendo a questo scopo anche l’Iban oltre che le bollette Enel e i documenti personali. Insomma, una visita di circa 2 ore, durante le quali i tre hanno convinto la malcapitata a firmare un modulo e ad acconsentire telefonicamente al passaggio al nuovo operatore per l’energia. Un “raggiro” vero e proprio che ha fatto leva sulla buona fede della signora e sulla presunta “obbligatorietà” del cambio di gestore.
Anche in quel caso Acea aveva confermato che si trattava di propri operatori, per fortuna esiste il diritto di recesso ma il messaggio per tutti è sempre quello: occhio ai raggiri.