Quali sono gli aspetti e le caratteristiche su cui ci si deve basare per la scelta di un’impastatrice? A guidarci verso un acquisto consapevole e pienamente informato sarà il team di Ristodesk, che ci spiegherà in che cosa consiste una planetaria professionale, ma soprattutto ci indicherà le qualità e le doti che non possono mancare in un prodotto affidabile. Ristodesk mette a disposizione prodotti professionali per la ristorazione, e fornisce anche servizi di progettazione e di consulenza per la messa a punto di macchinari funzionali e dal design elegante.
Come si sceglie una planetaria?
Una planetaria – o impastatrice, a seconda di come la si voglia chiamare – oltre a essere uno strumento prezioso per chi cucina è anche un oggetto di design. Se un tempo essa era presente unicamente nelle cucine professionali, oggi la si ritrova anche nelle abitazioni private, dal momento che sono in molti a voler approfittare della comodità che essa garantisce. Con l’aiuto di una planetaria, infatti, è possibile portare a termine qualsiasi genere di preparazione che abbia bisogno di un impasto: il pane, per esempio, ma anche la pasta fresca, oppure le meringhe, la panna montata, il pan di spagna, e così via.
Le planetarie, insomma, sono adatte a chiunque si voglia cimentare nell’arte culinaria, anche se si è del tutto privi di esperienza.
In realtà non è proprio così, perché a differenza di ciò che si potrebbe immaginare le impastatrici non sono così facili da utilizzare: non solo c’è bisogno di una discreta manualità, ma soprattutto è indispensabile essere consapevoli delle operazioni e dei procedimenti da seguire per ogni ricetta. In genere si può contare su manuali e ricettari, ma non è detto che essi includano tutte le preparazioni in cui ci si vuole cimentare.
A quali aspetti è necessario prestare attenzione prima di procedere all’acquisto di una planetaria?
Dal punto di vista tecnico è bene badare alla potenza, che viene indicata sulla confezione in watt: dovrebbe essere compresa tra i 500 watt e i 1.200 watt. Più in generale, il livello di potenza deve essere tale da consentire un lavoro energico: se per montare gli albumi a neve o la panna non serve tanta forza, ci sono impasti molto più collosi o duri – per esempio per il pane o per le torte – che presuppongono un lavoro notevole. E, inoltre, è essenziale che il motore sia in grado di durare a lungo nel tempo.
Ci sono altre caratteristiche da tenere in considerazione?
La stabilità è un aspetto primario: occorre che l’impastatrice, mentre è in funzione, non tremi o addirittura non rischi di cadere spostandosi. Utile, poi, è la presenza di un coperchio paraspruzzo, che impedisce di mettere le mani all’interno, mentre per ciò che concerne i materiali la soluzione migliore è rappresentata dall’acciaio, che fa sì che il contenitore risulti più semplice da pulire. Esso, inoltre, si rivela adatto a lavorazioni che presuppongono temperature differenti.
Uno dei problemi più evidenti relativi alla presenza di una planetaria in cucina è quello relativo agli ingombri
Sì, ma non è così decisivo risparmiare sulla dimensione, mentre ciò che conta di più è prendere in considerazione lo spazio che deve essere lasciato libero nei dintorni della macchina. In questo modo si può essere certi di riuscire a lavorare senza ostacoli e con tutta la comodità di cui si ha bisogno, avendo spazio per appoggiare gli ingredienti, i contenitori, il ricettario, e così via.
Sul piano tecnologico, infine, appaiono molto attraenti le impastatrici con un gran numero di velocità: ma servono davvero?
Sì, ma dipende di quante velocità si parla. Per esempio, dieci velocità sono eccessive, almeno per un uso casalingo. Ci si può accontentare senza problemi di tre velocità, una lenta, una media e una più veloce, o comunque non più di sei. Piuttosto, è meglio concentrarsi sulla sicurezza, optando per un modello che si fermi nel momento in cui il coperchio viene sollevato, e badare al peso: una planetaria da meno di 4 chili, infatti, rischia di risultare poco stabile perché è troppo leggera, e quindi potrebbe non assicurare la resistenza necessaria; d’altro canto, anche superare i 7 chili potrebbe essere un problema, poiché ci sarebbero difficoltà sul piano della maneggevolezza.