Le ultime novità di Fregene che riguardano l’area verde della “Lente” e che leggiamo su Qui Fregene e vediamo accadere questi giorni con i nostri occhi in quell’area, sono davvero raccapriccianti. Si era detto che quella sarebbe rimasta un’area incontaminata con tanti alberi, e libera dal cemento, e invece…
Le consiglierei di fare un giro e dare un’occhiata a tutti quei lotti per capire l’errore che si sta facendo. La natura stava ricreando ad arte un ambiente naturale bellissimo con straordinari pini, lecci e macchia verde, un vero e proprio polmone pieno di ossigeno ed una barriera verde capace anche di frenare i venti e le mareggiate che ci spaventano sempre di più.
Sì, parlo di barriera verde perché in questo momento di cambiamenti climatici e di impetuosi mari e venti che percuotono le nostre coste, il bisogno di una barriera verde appunto come quella naturale della “Lente”, potrebbe essere fondamentale per attutire in parte questi fenomeni. Al contrario le colate di cemento faranno il gioco inverso e metteranno a rischio tutta quell’area che sempre più spesso si troverà a combattere contro la potenza impetuosa e a volte spaventosa del mare e del vento.
Ingrandire l’attuale pineta a discapito dell’area della “Lente” è senza dubbio un modo per rendere questa decisione meno dolorosa ma non è abbastanza, a Fregene abbiamo bisogno di barriere naturali sul lato fronte mare e non sul lato interno.
Mi auguro che possa comprendere il contenuto e il messaggio di questa lettera, e che un suo concreto contributo possa salvare tutti quegli alberi che stavano salvando noi.
Le consiglio di leggere il libro “L’uomo che piantava gli alberi” (oppure vederne il brevissimo film) per capire come un paese e le sue caratteristiche ambientali possano cambiare in bene o in male grazie alla presenza o no degli alberi. I cambiamenti climatici dipendono anche da noi.
La ringrazio per la sua attenzione.
Daniele Annibali