“Ci risiamo. Un centinaio di alberi di pregio sono stati tagliati e abbandonati, all’interno della zona 1 della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Il taglio delle piante ad alto fusto, querce e lecci, è avvenuto in piena Zona 1 a circa 600 metri a nord dalla testata della pista uno, ovvero all’interno del “cono di sicurezza” e nelle vicinanze dell’Oasi WWF.
Lo scempio si poteva evitare? Secondo le norme di sicurezza in vigore pare di sì.
Le norme del Codice di navigazione che regolano la questione stabiliscono infatti che non ci debbano essere degli ostacoli al volo e fissano un‘altezza che varia in misura della distanza dall’inizio pista. In questo caso, gli alberi si trovavano a circa 600 metri dalla testata della Pista 1 dove la norma stabilisce che non deve essere superata l’altezza di 12 metri. Se queste norme di sicurezza fossero state rispettate ed applicate, la distruzione di questo centinaio di alberi non solo si poteva ma anche si doveva – visto che siamo in zona 1 di Riserva – evitare: sarebbe infatti stata sufficiente una semplice potatura volta a contenerne la crescita.
Ma comprendiamo che decapitare un patrimonio di centinaia di alberi pregiati è stato più facile e sicuramente meno costoso che effettuare una potatura accurata che ne riducesse l’impatto senza decretarne la morte. Alla luce di quanto previsto dal Regolamento del Piano di Gestione della Riserva, chiediamo all’Ente Gestore (Comune di Fiumicino) e al Presidente della Commissione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano se siano state rispettate tutte le procedure autorizzative necessarie e soprattutto perché non si sia provveduto a far applicare le norme relative ai coni di volo, che lo stesso Comune di Fiumicino ha approvato nell’ambito del Piano dei Rischi.
Come Comitato FuoriPISTA e come Associazione FuoriPISTA formate da cittadini che da sempre hanno dato un fattivo contributo per la salvaguardia del patrimonio naturalistico, ambientale, storico ed archeologico presente nel nostro territorio, abbiamo scritto al Sindaco di Fiumicino, al Presidente della Commissione di Riserva e all’Assessore alla Riserva del Comune d Fiumicino chiedendo spiegazioni convincenti e in particolare se l’intervento sia stato eseguito senza le relative autorizzazioni e le ragioni che eventualmente hanno permesso le azioni messe in atto.
Facciamo inoltre appello a tutti i Consiglieri comunali, sensibili alle problematiche ambientali affinché si facciano promotori di adeguate iniziative istituzionali”.
Comitato FuoriPISTA