Ultima settimana di programmazione della rassegna dei concerti estivi “Fai bei suoni” al Museo del Saxofono (via dei Molini-Maccarese). Sabato 1 agosto alle ore 21.30 è di scena “The music of Virgilio Fraternali”, un progetto dalle origini lontane, nel tempo e nei luoghi, ispirato al grande compositore e ricercatore ungherese Bela Bartok.
Sono gli inizi del ‘900 quando il compositore magiaro, armato di registratore a nastro, si avventura nell’impresa di immortalare le musiche dei contadini della sua terra; le autentiche musiche popolari ungheresi dalla inusuale figurazione ritmica. Diversi decenni dopo, è Virgilio Fraternali a compiere lo stesso viaggio. È il 1980, quando il poliedrico e geniale trombonista romano rimane folgorato dalla naturalezza con cui i contadini padroneggiano la complessità di queste figure ritmiche. Al ritorno dalla sua lunga visita in terra ungherese, a stretto contatto con questa insolita realtà musicale, inizia a scrivere nuova musica. Brani complessi, fascinosi, che sono una sintesi fra questa sua rinnovata consapevolezza musicale e la sua decennale esperienza nel jazz, nel rock, nella musica classica, nelle orchestre televisive e cinematografiche. Il culmine di questo cammino è una registrazione datata 1982. Registrazione che, purtroppo, non troverà mai il giusto spazio nel mercato discografico. Ed è proprio nel 2018, alcuni mesi dopo la sua dipartita, che il fratello Alessandro, decide di omaggiare Virgilio, dando il giusto lustro alla poetica e alla genialità di questo materiale rimasto ingiustamente inedito.
“Alex” raduna alcuni dei suoi musicisti più fidati e con essi comincia un’opera complessa di adattamento di questa musica, adeguandola a canoni più contemporanei. I brani vengono modificati, influenzati da una nuova sensibilità artistica, resi più fruibili senza mai snaturarli, ne privarli di quell’anima e quell’estro che li avevano resi così unici e così significativi.
La scelta ricade su una formazione atipica, come atipiche e fuori gli schemi erano sempre state le scelte artistiche di Virgilio. Un organ quartet di matrice tipicamente soul-jazz, pronto a legare, con un filo invisibile, l’occidente americano con l’oriente europeo, la musica dei contadini schiavi americani alla musica dei contadini ungheresi.
Nel progetto, ad affiancare Alessandro Fraternali alla chitarra, Alessandro Tomei al saxofono, Francesco Lo Giudice all’organo e Lucrezio de Seta alla batteria.
Gli eventi saranno gestiti ed organizzati nel pieno rispetto di tutte le normative anti-covid 19 prevedendo una prenotazione obbligatoria con prevendita sul sito liveticket o chiamando i numeri telefonici 06.61697862 – 347.5374953. Gli spettacoli si terranno nel giardino esterno del Museo, con una capienza massima consentita di 65 persone. Prima dell’inizio del concerto è prevista un’ apericena d’intrattenimento.