“L’economia locale è ancora nella morsa del Covid-19 e non sarà facile uscirne. Tanti sono i settori sprofondati in una grave crisi economica, basti pensare a quello della ristorazione o della balneazione, che dopo tutto quello che abbiamo passato, fanno fatica a reggersi in piedi”. È quanto fa notare ViviAmo Fiumicino per il centro studi di Mario Baccini.
“A quasi un anno di distanza – prosegue la nota – infatti, abbiamo assistito ai Dpcm emanati in quantità industriale, all’Italia divisa in zone in base ai contagi, alle task force di esperti, ai virologi, ai commissari straordinari, ai misteri sulle commesse di mascherine, alle siringhe speciali per le inoculazioni dei vaccini, acquistate a 7 volte il valore di quelle comuni, ai banchi a rotelle, ai bonus vacanze, ai droni, al cash back, all’ asporto fino alle 18.00, ai presunti ristori, alla didattica a distanza, alle cure ospedaliere sospese. E la lista potrebbe continuare, ma in generale, per la maggior parte di questi elementi, si tratta di sacrifici richiesti agli italiani per arginare la pandemia.
A poco a poco, gli slogan simbolo della prima fase della pandemia, che con le frasi ‘Andrà tutto bene’ o ‘Ce la faremo’, in qualche modo ci rassicuravano in quelle lunghe giornate, sono stati soppiantati da messaggi in diretta a reti unificate, con i quali si invitavano gli italiani ad ulteriori sacrifici, nel rispetto delle restrizioni, per poter ripartire in una parvenza di normalità prima a Settembre, poi per trascorrere le festività in una maniera che altrettanto si avvicinasse a quella usuale, per ritrovarsi infine ad oggi, in cui quasi inevitabilmente, si assisterà invece ad un ulteriore inasprimento delle misure di contenimento.
Arrivati a questo punto, dopo innumerevoli privazioni e dopo lo stravolgimento delle nostre abitudini, laddove accompagnate anche da sopraggiunte difficoltà economiche, in queste ore, assistiamo ad una probabile (leggasi anche improbabile) Crisi di Governo, dall’epilogo non ancora ben definito, ma appare chiaro oramai, invece, il distacco dalla realtà della nostra classe politica, rispetto alle paralisi di interi settori produttivi ed al fallimento di migliaia di imprese.
Crisi, tra l’altro, non dettata da scelte di schieramento, in cui si vedono posizioni agli antipodi, come chi da sempre contrario all’impiego del Mes o chi invece ne è favorevole, bensì sulla stesura del Recovery Plan da presentare all’Europa, per poter accedere ai fondi europei, indispensabili, per adeguare il nostro Paese agli standard europei, sia in termini di infrastrutture e di opere, che per farlo uscire dalla crisi dettata dal Covid-19.
Su argomenti così importanti, ma allo stesso tempo così chiari, tali evidentemente da esprimere un coro unanime di linee ed intenti, all’interno del Governo, ma anche nel Parlamento tutto, gli italiani stanno assistendo ad uno spiacevole teatrino, che sa del surreale e lascia anche molto amaro in bocca, in virtù proprio del contesto storico, in cui il nostro Paese riversa. Pur essendo consapevoli della necessità di adottare nei passati mesi misure di contenimento, atte a frenare la crescita di questo virus, di cui nessuno di noi, mette in dubbio né la sua esistenza né gli effetti che su taluni soggetti, possa produrre, si può tranquillamente affermare, che l’adeguatezza di certe scelte e misure prese per alcuni settori, risulta quantomeno opinabile.
Oramai il settore terziario è coinvolto in una condizione di stallo epocale, con processi forse irreversibili, e con esso il comparto turistico, dello spettacolo, degli eventi, dello sport, oltre che della somministrazione e ristorazione ovviamente. Dietro un caffè o dietro uno spaghetto alle vongole, dietro una partita di calcetto o una lezione in palestra, dietro una cerimonia o dietro un concerto, dietro una prima visione in sala o una commedia al teatro, dietro ad ogni cosa a cui eravamo abituati e che la davamo per scontata, esiste tutto un mondo che racconta di anni di sacrifici, di mutui da pagare, di fitti e di utenze, di rate, di rette scolastiche o universitarie per i propri figli. In sostanza, dietro ogni cosa c’è un esercito di migliaia di persone, il cui presente ma ancora più il futuro, appare incerto e drammatico.
Si parla tanto di senso di responsabilità nei confronti del Paese, da parte degli esponenti della Maggioranza di Governo, da parte di altre cariche dello Stato o di altre figure politicamente influenti. Bene, è giunto il momento di dimostrare agli Italiani questo senso di responsabilità. Il Governo e le altre forze politiche in Parlamento, collaborino affinché questi importanti fondi europei vengano indirizzati con cautela, in modo da garantire al nostro Paese, quel necessario scatto in avanti, tale da far superare uno dei periodi più bui della Storia moderna”.