La strage continua. Un altro daino è stato investito sulle strade della Riserva Statale Litorale Romano. È successo lunedì scorso questa volta a Maccarese in via della Muratella, la strada che porta verso i grandi centri commerciali di Fiumicino. Erano le 18.00 quando, prima dell’incrocio con via Lingua d’Oca, un bel daino adulto è comparso all’improvviso tra le auto. La prima, che procedeva in direzione sud, lo ha appena toccato, un contatto fatale per l’animale che, persa la traiettoria, è andato a sbattere contro un’altra auto che procedeva in senso contrario. “Ci siamo fermati – racconta Enrico Camurri che ha assistito alla scena – era un bell’esemplare con un grande palco sulla testa, respirava ancora, subito dopo ci è morto davanti, l’urto era stato troppo violento”.
Come al solito, solo per miracolo il conducente dell’auto è uscito indenne dallo scontro. Nelle ultime tre settimane è il quarto incidente tra Fregene e Maccarese in cui viene coinvolto un daino, due sono risultati letali per gli animali, rimasti senza vita sulla carreggiata. Un fenomeno che dura da anni ma al quale non è mai stato posto un freno. Anzi, con il passare del tempo la situazione è decisamente peggiorata. “Il loro numero è cresciuto esponenzialmente – spiega Mauro La Bella, che abita in via della Veneziana all’ingresso di Fregene, la strada della morte per questi animali – ho perso il conto di quanti ne sono morti come di quello delle persone che si sono salvate per caso. Ogni volta che succede si promettono interventi risolutivi, dopo qualche giorno tutto ritorna come prima senza fare niente”.
Nessuno sa esattamente quanti siano diventati i daini nella zona tra la lecceta di Fregene, le Oasi e i campi di Maccarese. L’ultimo censimento fatto dai naturalisti Riccardo Di Giuseppe e Mauro Grano risale a fine 2018, allora ne erano stati individuati almeno una cinquantina, e calcolando che ogni femmina può partorire ogni anno uno o due cuccioli, quel numero deve essere almeno raddoppiato. Come si vede dagli avvistamenti continui e dagli incidenti ormai un po’ su tutte le strade della zona che sono quelle che poi portano decine di migliaia di persone al mare.
Auto, bus, scooter, in questi anni nessun mezzo di trasporto si è salvato da uno scontro con qualcuno di questi meravigliosi animali che ovviamente hanno sempre la peggio. “Tornavo a casa la sera tardi con la moto – racconta Emiliano Ridolfi – ne ho preso uno in pieno su via della Veneziana. Ho riportato un trauma cranico, fratture ovunque, arti, bacino, spalla, mi sono salvato per miracolo rimanendo per mesi in ospedale. Il problema è vecchio e ormai fuori controllo, bisognerebbe contenere il numero dei daini ma come sempre in questo paese tutto si risolverà solo quando ci sarà scappato il morto”.