E ancora siano solo all’inizio, in attesa di luglio, il picco massimo. Con la riapertura delle seconde case, ma anche di alcune di quelle in affitto, è ripartito il valzer del sacchetto. Il gran ballo praticato da tutte quelle famiglie che 1) non sono iscritte alla Tari, non la pagano proprio; 2) sono iscritte ma non hanno mai ritirato i mastelli; 3) hanno tutto ma non fanno la differenziata perché a “Roma non c’è”.
Una moltitudine di persone che tutti, o quasi, i giorni devono liberarsi dei rifiuti domestici lasciandoli dove capita, quindi strade, marciapiedi, bosco, pineta, parco giochi, cestini vari. Ognuna di queste belle famigliole ha il suo rifugio preferito, spesso i mastelli del vicino che si prende anche il bollino rosso. Uno spettacolo a filmarlo, se le telecamere funzionassero, altro scandalo.
Ce ne occuperemo della questione, eccome, uno dei principali problemi irrisolti della località balneare che si trasforma in una cloaca quando dovrebbe essere invece in piena estate al suo massimo splendore e decoro. Riportiamo oggi il commento di Katiuscia per via Agropoli, una strada che avrebbe già i suoi problemi:
“Ennesimo episodio di gente “incivile” che scarica la propria immondizia per strada. L’episodio è avvenuto ieri mattina verso le 12.00. La Smart delle foto in allegato si è avvicinata al ciglio della strada, si è aperta la portiera lato passeggero e senza scendere dalla macchina una “Signora” bionda ha lasciato un sacchetto di spazzatura, non curante del fatto che la stavamo osservando (eravamo in due). Ho preso il cellulare per fotografare la targa, e i due “Signori”(un uomo e una donna come si vede dalla foto) hanno cominciato ad avvicinarsi con la macchina. Arrivati di fronte al cancello di casa mia, la “Signora” ci ha guardato come nulla fosse, ed ha alzato il pollice (come per dire “ok”).
Purtroppo di episodi così ne vedremo a centinaia (la targa l’abbiamo mandata alle forze dell’ordine), noi li segnaleremo tutti, uno per uno, provando ogni volta insieme a voi lo stesso disgusto per chi li commette e per chi non vuole affrontare in modo serio e risolutivo una questione essenziale, umiliante, per una società che vuole provare ad essere civile.