Max Pajella e Claudio ‘Greg’ Gregori, il ‘Duo Italia’, ovvero due ‘marziani’ al Wood! Ancora un venerdì di musica e intrattenimento con il programma di “E… state al Wood”, la manifestazione ideata da Claudia Campagnola presso il Parco Avventura di Fregene, con una organizzazione strepitosa.
Se lo scorso weekend Greg aveva proposto la sua versione swing di grandi successi evergreen dimostrandosi un autentico Crooner, stavolta in coppia con il suo amico Max Pajella ha portato in scena il suo umorismo a tratti surreale e una serie di scenette, gag, stornelli riveduti e ‘scorretti’ nei quali se uno giocava col significato delle parole, l’altro, (Pajella), modulava i suoi interventi con l’alternarsi dei toni della voce. Così per un paio d’ore con l’uno a fare il controcanto, o anche più umilmente la spalla, all’altro si è assistito a una performance che ha fatto la spola tra Lando Fiorini e Riccardo Cocciante, Claudio Villa e il miglior Elvis Presley concludendo con i botti legati alle vecchie sigle anni ’80 (tipo Heidy o Cicale-Cicale) rivisitate in chiave swing.
E poi i dialoghi surreali, sia tra vecchi romani indolenti che tra montanari un po’ assurdi, ma tutti con un unico filo conduttore che aveva come caratteristica l’evocare figure di morti (‘na strage proprio a dire il vero) concludendosi sempre con un salutare ‘vaffanculo’! E che dire poi delle Epistole esilaranti di tal Sandrone da Rodi? Uno spassoso divertissement! “Un grazie anche al fantastico Mimmo e alle ragazze e ragazzi del cibo”, commenta Claudia Campagnola”.
Fa niente se verso la fine l’umidità ha lasciato il posto a una nebbia fitta come in pianura padana. E fa niente anche se qualche palpebra stanca si abbassava quasi a far da sipario al termine di questo evento…. La sensazione è che il pubblico accorso numeroso sia rimasto soddisfatto dagli “Apoftegmi musicali” proposti dai due autori capaci di compiacere anche l’orecchio più fine. Forse è proprio vero: Una risata salverà il mondo!
Ecchissenefrega se non sarà di pancia ma di testa, quel che conta è un ritrovarsi insieme a condividere del tempo da dedicare a quello che Ennio Flaiano, al quale questi luoghi furono molto cari, che il marziano a Roma lo aveva ipotizzato in tempi non sospetti, chiamava “Puro, deprecabile, divertimento”.
Lorenzo D’Angelantonio