Qualche giorno fa mia figlia e alcuni amici erano sull’autobus del trasporto pubblico locale di ritorno da Fiumicino verso Maccarese. A un certo punto l’autista incivile di turno ha iniziato a imprecare ad alta voce parole e frasi raccapriccianti prima contro un signore di colore che camminava per conto suo a bordo strada, poi verso due ragazze indiane.
Il suo orrendo è volgare turpiloquio, condito di irripetibili insulti e bestemmie, è durato per gran parte del viaggio e non è la prima volta che si verificano episodi così riprovevoli sull’autobus. Senza dimenticare le volte in cui alcuni autisti guidano e usano tranquillamente il cellulare senza auricolare o fumano tenendo la mano fuori dal finestrino.
Che orrore pensare che a fine turno forse tornano a casa dai loro figli piccoli o adolescenti che siano… chissà se e come gli parleranno della loro giornata passata a guadagnarsi la pagnotta. Di fronte a questi esempi di orribile inciviltà mi rincuora solo pensare che i valori e la sensibilità di chi ha assistito a tutto questo, siano ancora più forti e radicati nell’animo.
Lettera firmata