Alla vigilia dei venti anni dell’attività. Manuela e Apollonia sono state straordinarie e lasciano un grande vuoto
“Ho fatto corsi di yoga e varie attività per il benessere della mente e del corpo per 10 anni in un locale del Centro Breccia che mi aveva messo a disposizione Lorenzo Majnoni, fino al giorno in cui dovetti restituirlo per lavori di ristrutturazione. Fu allora che la signora Destro mi disse che la Maccarese stava concedendo alle associazioni culturali alcuni spazi nel borghetto del Castello. Andai a vedere di cosa si trattava e decisi di cogliere l’occasione che si era presentata. I dubbi erano tanti: le stanze erano un disastro, inagibili, erano un deposito di materiali e ci sarebbe voluto un grande sforzo, fisico ed economico, per rimettere tutto a posto. Fu così che, Andrea e Giulia Del Gallo decisero di aiutarmi, e insieme a loro tanti altri amici e conoscenti che si misero a disposizione facendo ogni tipo di lavoro per rendere decorosi quei locali. Grazie a loro mi fu possibile ricominciare a lavorare. In quel momento nasceva “L’Associazione L’Albero” che aveva trovato sede a Maccarese, in via dei Pastori 24. Era l’anno 2002”.
Manuela Rosini mi racconta la storia de L’Albero, la storica associazione culturale che ha chiuso quest’anno la sua attività pluriennale dopo aver reso vivo il territorio con una miriade di iniziative di arte, di spettacolo, di solidarietà e attività culturali in tutte le direzioni e tutte gratuite. “La Biblioteca dei Piccoli nasce dentro L’Albero – continua Manuela – Luigia Acciaroli aveva iniziato con 2-3 bambini, con dedizione, costanza e passione. Leggeva a voce alta, insegnava ai piccoli il piacere della lettura. I bambini divennero 4, 5, 6 e poi sempre di più. Luigia sembrava il Pifferaio Magico, continuava con costanza a lavorare, a prendere libri, a leggere, ad accogliere bambini, senza mollare. Marco Moro, percussionista della Scuola popolare di Testaccio, all’inizio si esibiva qui”.
Nel 2004 arriva Apollonia Picariello, storica amica di Manuela. Con lei le attività si potenziano; ecco la manifestazione a favore del quotidiano Manifesto che stava per chiudere, gli incontri con le donne, mostre d’arte, concerti, spettacoli teatrali, le raccolte per l’orfanotrofio in Africa, nasce un gruppo di lettura ad alta voce, nel 2013 promuove una raccolta fondi in favore della Città della scienza di Napoli (incendiata il 4 marzo), a novembre 2015 la rassegna si apre con un omaggio a Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla morte. Per 3 anni partecipa, insieme ad altre associazioni, all’organizzazione della manifestazione culturale “Incontri d’Autunno”.
Si aggiunge al gruppo Michela Marocchini (e la sua danza), che riesce a convogliare su L’Albero tante persone di Maccarese, di Aranova, di Fiumicino. “L’Albero – racconta Apollonia – era diventato un luogo di vera aggregazione, venivano mamme che accompagnavano i bambini ai corsi di danza, giovani, gente da ogni parte del Comune. Non facevamo pubblicità, perché funzionava il passa parola”. Il sogno di Manuela e Apollonia, da sempre appassionate di cinema, era quello di realizzare una sala cinematografica.
“Quando vedevo Giancarlo Bozzetto, prosegue Apollonia, lo spronavo affinché ripristinasse il vecchio cinema di Maccarese. Lui mi rispondeva “Fallo tu il cinema!”. Sembrava una provocazione, invece poi fu proprio Bozzetto a darci l’idea di creare una rassegna cinematografica alla Casa della Partecipazione. Ci suggerì alcune dritte per partecipare ai bandi della Provincia, fu così che nel 2007 iniziò l’avventura di “Cinema per noi”. Fu possibile realizzarla grazie alla messa a disposizione della Casa della Partecipazione, con la necessaria attrezzatura, da parte del Comune di Fiumicino, che successivamente ci ha supportato anche con contributi economici.
Molti sono stati inoltre gli sponsor di diverse attività commerciali del territorio e il sostegno di privati cittadini che hanno contribuito alla realizzazione delle varie rassegne. Si formò un gruppo di persone che portava avanti il progetto, ma soprattutto la scelta dell’argomento e dei film che venivano proiettati da ottobre a giugno, due al mese. I film, naturalmente, non erano film commerciali ma film di qualità, anche fuori del tradizionale circuito di distribuzione. Ogni proiezione era preceduta dalla presentazione critica a cura del giornalista Daniele Poto, e al termine il pubblico si fermava nella sala e nel cortile all’interno della Casa della Partecipazione a scambiare le proprie opinioni sulla pellicola, sorseggiando del vino e mangiando una fetta di torta, in modo conviviale. “Il rituale del vino e della crostata – precisa Apollonia – era molto importante perché rappresentava la condivisione di ogni cosa: ognuno portava qualcosa, si vedeva il film insieme e insieme si terminava la serata chiacchierando; era un’occasione per vedere belle pellicole ma anche per incontrarsi e socializzare”.
Il Covid 19 ha rappresentato la fine di tutto. L’inerzia dell’Associazione, il rigore dei pagamenti fissi da effettuare (affitto e servizi) ha esaurito le risorse economiche. L’Albero ha dovuto chiudere l’attività. Oggi non è possibile passare sotto il Castello San Giorgio e non pensare all’Albero, a Manuela e Apollonia. Non si può non pensare con dolore a un’attività fondamentale che non esiste più. Quanta compagnia ci hanno dato le serate del Cinema e quanti stimoli sono arrivati a noi dalla visione di quei film! Dagli incontri, le iniziative, le relazioni nate fra noi! Era nata una comunità. Quando un’associazione culturale si ferma, è come quando nel cielo muore una stella! Non fa più luce e anche i pianeti intorno alla stella non brillano più… Sarebbe bello se qualcuno raccogliesse il testimone.
Marina Pallotta