La visita al depuratore di Fregene

Si è svolta oggi, alla presenza del sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, dell’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Caroccia e del presidente di Acea Ato 2, Claudio Cosentino, una visita presso il depuratore di Fregene.

L’iniziativa coincide con l’avvio del progetto DepurArt, ideato dal Gruppo Acea, che si pone l’obiettivo di trasformare il depuratore di Fregene (ma in seguito anche altri depuratori), in un vero e proprio sito culturale, da visitare per conoscere da vicino l’impianto e le tecnologie che utilizza. Il tour “interattivo” si avvale di una applicazione, utilizzabile direttamente dal proprio smartphone, che permetterà attraverso documenti audio, foto e video di spiegare a cittadini e studenti il complesso processo di depurazione dell’acqua e l’importanza che riveste per la tutela ambiente e del territorio.

“Come amministrazione siamo soddisfatti di questo rinnovamento che Acea ha eseguito sul depuratore di Fregene – dichiara l’assessore ai lavori Pubblici Angelo Caroccia -. Un intervento che punta a tutelare i nostri mari e a non sprecare un bene prezioso con l’acqua. Ogni iniziativa che punti a salvaguardare l’ambiente e il nostro territorio sarà sempre benvenuta da parte nostra”.

“Il depuratore di Fregene – ha dichiarato Claudio Cosentino, presidente di Acea Ato2– grazie alle tecnologie impiegate e al recente ammodernamento dell’impianto, consente una gestione che, oltre a contenere i consumi energetici, riduce la produzione di rifiuti e dei prodotti chimici impiegati nei processi di depurazione delle acque. Si tratta di un impianto di eccellenza con cui si inaugura il progetto DepurArt che, rendendolo visitabile, aumenta la consapevolezza del ruolo e dell’importanza che la depurazione delle acque svolge nella tutela dell’ambiente e del territorio”.

Situato all’interno della Riserva naturale del litorale romano, nel comune di Fiumicino, il depuratore di Fregene è in grado di trattare i residui di scarico di circa di 76 mila abitanti e circa 6mila tonnellate l’anno di fanghi che dopo il processo di depurazione, possono essere usati in agricoltura. La qualità dell’acqua, trattata tramite lampade a radiazione ultravioletta e dosaggio di acido peracetico, è tale da poter essere riutilizzata per l’irrigazione dei campi agricoli, durante i periodi più siccitosi. Un sofisticato e innovativo sistema di telecontrollo assicura poi un costante rendimento dell’impianto e una manutenzione preventiva in grado di evitarne i guasti. I dati di funzionamento dell’intera struttura, infatti, sono monitorati ed analizzati, 24 ore su 24, nella sede di Acea Ato 2.