di Antonella Maucioni responsabile del progetto

Un diverso modo di intendere la storia, partendo dalla ( ri-)scoperta di luoghi a noi vicini,  è alla base di un progetto , realizzato dalla Fondazione Catalano con il cofinanziamento della Regione Lazio nell’ambito dell’avviso pubblico “Iniziative per la costruzione di un archivio della memoria storica del Lazio” , che nel periodo  febbraio- maggio 2022 ha coinvolto circa 200 ragazzi delle classi terze  della secondaria inferiore degli IC Maccarese e IC Torrimpietra  e che ha consentito la realizzazione della  app : “Costruire memoria”.

Che la storia sia importante per i giovani  per costruire conoscenze , identità  e memoria  è una  frase così ricorrente da apparire ormai quasi scontata. La questione non è dunque sul valore della storia ma su come avvicinarsi ad essa.

La storia non è fatta solo degli eventi che segnano il tempo e dei grandi uomini che incontriamo sui libri ma anche di avvenimenti e luoghi del territorio a cui apparteniamo e che narrano la vita di uomini e donne comuni. Questa “storia dietro casa”, che viene anche talvolta definita public history, è preziosa proprio perché rivolge la sua attenzione a quegli eventi significativi di cui  un territorio conserva le tracce, permettendone così la riscoperta , e al contempo di conservare la memoria e di costruire quel senso di appartenenza che è alla base del sentimento identitario di una comunità.

Lo scopo del progetto  era quello di promuovere la riflessione e la sensibilizzazione dei ragazzi ai valori di democrazia, libertà, cittadinanza attiva attraverso la  consapevolezza che la storia è avvenuta anche vicino a noi.  Rendendo  maggiormente visibili le persone, le vite, i luoghi è stato possibile realizzare la trasmissione inter e intragenerazionale di quanto è accaduto nel recente passato, quello degli anni della prima metà del ‘900. Un periodo dolorosamente segnato da eventi drammatici che spesso sembrano solo riguardare la vicina capitale ma che , invece, hanno pesantemente coinvolto anche il nostro territorio ai tempi ricompreso nel comune di Roma e  fortemente caratterizzato da un assetto agro silvo pastorale .

Attraverso il progetto e la app , che ha come destinatari privilegiati i ragazzi e le ragazze della fascia di età 13/18 anni, abbiamo cercato  di raccontare in modo efficace alcune vicende e luoghi di grande valore storico e simbolico : la Torre Perla di Palidoro, il Castello di Torrimpietra e quello di San Giorgio di Maccarese, Castel di Guido, il Giardino della Riserva e quello dei Giusti ,l’Archivio storico della Maccarese e l’ Ecomuseo, l’ Archivio storico di Fiume e il quartiere giuliano – dalmata di Roma.

Il gruppo di esperti e educatori che ha lavorato al progetto ha condiviso fortemente  l’idea che la Memoria  non  può essere confinata in scaffali polverosi, ma è linfa per progettare un futuro migliore . E allora occuparsi di Memoria non significa solo analizzare e riflettere su argomenti collegati alla storia contemporanea, ma cercare di decodificare i modelli di pensiero e le organizzazioni politiche che hanno permesso ,e ancora oggi permettono, di compiere la discriminazione e sopraffazione o che potrebbero farlo, con i loro pericolosi semi, nel prossimo futuro.

Cosa prevedeva il progetto

Il progetto si è articolato in varie fasi che andavano dallo studio alla raccolta di documenti e testimonianze, dalla ricerca e ricostruzione storica  attraverso  l’ elaborazione delle fonti raccolte in archivi, biblioteche e  raccolte  digitali , alla visione di documenti audiovisivi sul tema fino all’esplorazione dei luoghi attraverso escursioni e uscite sul territorio.

La conoscenza diretta dei luoghi è stata forse la parte più avventurosa e affascinante del nostro percorso anche perché si è scelto di uscire e camminare sul territorio attraverso vari  trekking accessibili a tutti , ognuno di lunghezza intorno ai 10 km , e  escursioni in pullman  a Roma.  Questa scelta è stata resa possibile dall’attenuarsi durante l’esecuzione del progetto delle pesanti restrizioni dettate dall’emergenza COVID-19 e così  tutto il team ha convenuto che le  esplorazioni del territorio potessero rivestire  anche un ruolo inizialmente non previsto ma di grandissima importanza : quello di un ritorno all’ambiente naturale e  ai normali ritmi di vita di preadolescenti che per ben 2 anni  avevano  vissuto di fatto una reclusione in ambienti  chiusi ( case/ scuola). Senza contare le numerose e varie possibilità offerte dalle passeggiate pedagogiche : andare dal locale al globale, dal conosciuto al nuovo; mettere in relazione ciò che si osserva  nell’ambiente con il contesto sociale e storico più ampio . L’esplorazione diretta del territorio  è , infatti,  un libro aperto sul mondo: basta concedersi di lanciarsi in quest’avventura. Passeggiare, camminare, muoversi a piedi, è la prima e indispensabile maniera per vivere in un territorio, per conoscerlo bene e a fondo nelle sue vicende storiche e geografiche. Farlo insieme, con tutti i compagni della classe, permette di vivere emozioni, volgere lo sguardo su particolari mai visti dall’abitacolo delle nostre veloci automobili, sentire gli odori, provare sensazioni che creano legami. Analizzare quanto osservato e coglierne i legami e le interazioni, siano essi evidenti o nascosti, permette poi di costruire dei saperi interdisciplinari e appropriarsi del pensiero  sistemico, uno dei pilastri dell’educazione allo sviluppo sostenibile  e del proprio essere.

Per dirla con lo scrittore Christophe Baker, abbiamo  sperimentato che vale veramente  la pena di osare e provare “la lentezza che permette di riscoprire gesti, odori e suoni che l’accelerazione e la velocità ci avevano rubato”.

Gli obiettivi del nostro progetto 

Come in ogni progetto scolastico animato da una visione pedagogica autenticamente orientata alla crescita umana e culturale dei ragazzi, il percorso svolto è altrettanto importante degli obiettivi raggiunti perché è proprio attraverso le varie tappe del lavoro che i ragazzi e le ragazze costruiscono attivamente la loro conoscenza. Ci eravamo prefissati alcuni obiettivi che abbiamo largamente raggiunto e che qui vengono solo rapidamente e parzialmente accennati :

conoscere, dal punto di vista storico, i principali eventi accaduti nel periodo che va dall’avvento del fascismo alla fine della seconda guerra mondiale e ai primi anni ’50; guidare gli studenti a comprendere, analizzare e problematizzare i processi storici relativi alle tematiche affrontate; offrire una preziosa opportunità di formazione e di crescita personale a partire, attraverso  indagini sul campo, dalla lettura di testi e documenti, visione di film e video-interviste, etc;  incoraggiare gli studenti ad evincere i valori etici e morali a partire dall’ascolto delle storie di figure di uomini e di donne che, ispirati al rispetto della vita e della dignità dei perseguitati e degli oppressi, hanno saputo illuminare i momenti più oscuri e tragici della storia contemporanea.

Il futuro

Incoraggiati dall’entusiasmo delle ragazze e dei ragazzi che vi hanno partecipato,vogliamo continuare e estendere il nostro lavoro. Le  future articolazioni progettuali renderanno possibile  continuare a perseguire la finalità ultima del progetto :  stimolare gli studenti  a riflettere sui molteplici percorsi della memoria, sulle sue funzioni ed attuazioni nel presente, incoraggiandoli ad  una riflessione collettiva sul significato dei diritti umani in una società sempre più multietnica e lacerata da razzismi e intolleranze. Abbiamo così pensato di aggiungere all’iniziale  censimento di luoghi significativi ulteriori tasselli ,  integrando così nel tempo informazioni,percorsi , approfondimenti nell’app e di implementarne la condivisione e la diffusione attraverso presentazioni in altri Istituti scolastici anche a  cura di ragazzi/e che hanno contribuito alla sua realizzazione nella logica metodologica dell’educazione tra pari .

Da ultimo una riflessione sul clima  che ha contraddistinto il lavoro dei componenti del team di lavoro ( Giovanni Boaga, Emanuela Greco, Giuseppe Miccoli, Giulia Morlupi, Cristina Natuzzi, Matteo Occhiuto, Paolo Pelliccia, Carmen Annarita Saggio): la professionalità si è unità alla serenità e alla collaborazione creando un mix che ha reso non solo produttivo ma  anche emotivamente ricco e divertente il lavoro.

Tutto questo a riprova , se ve ne fosse bisogno, che la chiave dell’educazione per grandi e piccoli sta nelle emozioni positive che si riesce a vivere e a generare e quanto sia fondamentale, oggi, ritornare all’umano e alla centralità dell’individuo connesso al mondo e agli altri. 

Per visionare la app :

Su un qualunque  navigatore digitare: costruirememoria.it

Nella parte bassa dello schermo appare un box con un pulsante per installare la app nel telefono

Cliccare sul pulsante e la app si installa

Completata l’installazione si troverà  nel telefono un’icona come tutte le altre app

Oppure inquadrare questo QRcode