Aggredito da un cinghiale mentre corre nel parco. È successo l’altro giorno alla Leprignana, il centro residenziale immerso nel verde sulla collina tra la via Aurelia e Fregene. È sera quando Valerio, rientrato nella villetta dopo la giornata di lavoro, si infila una tuta e le scarpe da ginnastica per fare la sua solita corsetta prima di cena. Il parco a quell’ora è molto tranquillo ma a un certo punto un’ombra minacciosa punta verso di lui.
“Arrivato alla fine del percorso – racconta Valerio– mi sono girato per tornare indietro a quel punto mi sono trovato davanti un cinghiale bello grosso che correva dritto contro di me per caricarmi. Sono indietreggiato ma ero nell’angolo, spalle alla staccionata, ha continuato a correre e mi è venuto così vicino da farmi perdere l’equilibrio. Una volta a terra avevo le sue zanne a pochi centimetri dal viso, senza possibilità di difesa. Quando pensavo di essere spacciato, non so per quale motivo, all’improvviso si è girato ed è corso via. Non ho mai avuto tanta paura in tutta la mia vita”.
Alla scena ha assistito il vigilantes del Parco, Emanuele, che è uscito subito dalla guardiola anche lui spaventato da quella aggressione improvvisa. Mentre i due uomini stavano parlando di quello che avevano visto, dall’ombra sono usciti quattro cuccioli di cinghiale che si sono dileguati nella direzione presa dalla madre. La spiegazione della carica dell’animale.
Se alla Leprignana la presenza dei cinghiali non è una novità, l’aggressione sì, un segnale da non sottovalutare perché nel centro ci sono tante famiglie con i bambini e il parco è un’area comune di passaggio una volta usciti dai giardini.
“Sono diventati troppi, ormai è una invasione – racconta Francesco Pugelli, un altro residente – una sera all’ingresso ho visto un gruppo di venti esemplari, mi sono spaventato. Ormai quando mia moglie arriva a casa ha paura a scendere da sola dall’auto, mi chiama e vado a prenderla, dobbiamo farci da scorta per rientrare. Durante il giorno nel parco ci sono famiglie formate da sei-sette cinghiali che girano tranquillamente mangiando quello che trovano, ormai la loro presenza è la regola non l’eccezione. Il punto più pericoloso è diventata l’Isola ecologica dove lasciamo i rifiuti nei mastelli. I cinghiali rompono la rete, capovolgono i contenitori e mangiano quello che trovano. Se qualcuno di noi si avvicina in quel momento per lasciare il sacchetto rischia grosso, ormai è zona loro. Siamo al punto che l’azienda che ritira la differenzia non la raccoglie più perché è diventata una discarica e ci mette i bollini rossi. Per l’aggressione abbiamo provato a fare la denuncia, ci hanno risposto che non c’è il reato e bastava la segnalazione verbale. Morale, i cinghiali ci sono, ma non esistono per le nostre istituzioni, almeno finché non accade qualcosa di grave”.