Niente entrata nelle classi. Gli studenti del Da Vinci ospiti dell’istituto Baffi, circa 150 ragazzi, anche oggi hanno continuato la loro protesta e non sono andati alle lezioni. Deserto tutto il piano terra della scuola.
“Non ci sta bene – hanno scritto in una lettera i ragazzi del Da Vinci – pensavamo di concludere gli studi nella scuola dove ci eravamo iscritti, invece così non è stato. Si sapeva che le aule erano insufficienti ad accogliere nuovi studenti, non ci spieghiamo per quali motivi non abbiamo posto rimedio prima alla situazione. Il 2 novembre, quando siamo arrivati, abbiamo trovato comportamenti incivili, ai limiti del bullismo, con parolacce, sputi e insulti verso di noi, ma soprattutto verso le ragazze. Poi abbiamo trovato scarsa sicurezza delle aule, assenza di molti professori impossibilitati a raggiungere il plesso. Trasporti insufficienti per chi arriva da Passoscuro, Ladispoli, Parco Leonardo e precari per chi deve rientrare a Fiumicino, abbiamo aspettato un’ora e mezza che passasse un autobus non al completo”.
Anche i ragazzi del Baffi ieri erano in subbuglio, non ci stanno a passare come bulli e incivili e hanno voluto precisare come “gli insulti siano stati un fatto isolato” e che anzi, “nei giorni precedenti alcune classi si erano prodigate per sistemare volontariamente la palestra, gli spogliatoi e altri spazi per ricevere nel migliore dei modi i nostri coetanei”.
Sulla protesta questa mattina è arrivata anche la solidarietà dei consiglieri comunali Federica Poggio e Vincenzo D’Intino: “A loro va il nostro sostegno – dicono – assurdo pensare che 15 ragazzi più un professore debbano essere stipati in un’aula di 18 metri quadrati (riferimento anche all’aula dell’Agrario ndr). Qui non si tratta di chiedere sacrifici ma di mortificare il ruolo degli insegnanti e dei discenti e della scuola in generale. Speriamo che di fronte a questa levata di scudi Comune di Fiumicino e Città Metropolitana si mettano finalmente seduti per trovare una soluzione definitiva a questo balletto che ci trasciniamo ormai da troppi anni”.