Mia cara dolce Fregene, negli anni 60/70 eri la “Perla del tirreno“, e te la battevi con Viareggio e Forte dei Marmi e Fiumicino, senza voler essere dispregiativo, era un borgo di pescatori, di impiegati aeroportuali e comunali. Ti frequentavo in quegli anni come bagnante pendolare, successivamente a fine anni settanta come villeggiante estivo, poi nei 1982 ho acquistato la mia prime villetta e nel 1984, scoprendo quanto era piacevole, una più grande definitiva e, dal 2001 sono un tuo residente. E’ stato un continuo
declino nonostante il succedersi di diverse amministrazioni.
Oggi Fiumicino è in grande spolvero, rotatorie a gogò neanche fosse Los Angeles, non ultima quella gigantesca che non si capisce bene, tante le rotazioni che bisogna fare (zona nuovo mercato); spartitraffici con rose e impianti di irrigazione, strade di ingresso da tutti i quadranti possibili e immaginabili, strade levigate, via di Torre Clementina un salottino pieno di movimento, manifestazioni culturali, enogastronomiche, musicali ecc. eppure le amministrazioni ci hanno sempre detto che non avevano fondi a bilancio; quindi per loro li hanno trovati mentre per noi spariscono sempre, e allora in quale calderone vanno a finire le entrate fiscali versate dalla nostra località, quelle della Tari e quelle dell’inquinamento
acustico aeroportuale che subiamo quando i venti provengono da nord, non pensate che per la legge sulla trasparenza meriteremmo qualche chiarimento? Fiumicino, come una madre generosa e benevola verso i suoi figli, Fregene, Maccarese, Passoscuro, Torrimpietra, Aranova, Tragliata, Tragliatella, impegnati e obbligati a riversare verso questi tuoi figli, che non sono di un Dio minore, almeno il 50% di queste entrate nel miglioramento delle loro necessarie infrastrutture.
Leggevo non tanto tempo fa su una rivista di Fiumicino: “migliorare l’ambiente urbano e potenziare l’offerta turistica e commerciale della città, valorizzare il centre storico con rilevanti vantaggi d’immagine in termini di qualità “urbana e di valore economico per gli operatori”. Non naturalmente, visto il degrado di Fregene e delle località limitrofe, si riferiva alla sola Fiumicino.
Vogliamo parlare dello stato indecoroso delle nostre strade che sembrano campi di patate e che quando piove potremmo navigarci (d’altronde siamo una località marina), della orribile rotatoria d’ingresso a via della Pineta che dovrebbe essere una opera di arte arborea; dello stato di via della Pineta, di viale di Porto, di viale S. Giorgio, di viale Maria, solo per evidenziare le strade più importanti, tutte le altre sono impietose, della segnaletica orizzontale e verticale inesistente causa dei tanti incidenti che credo siano un record regionale, del cosiddetto nostro LUNGOMURO pardon Lungomare che il mare non lo si vede neanche con un binocolo; dello stato impietoso di via Castellammare che dovrebbe essere il nostro salotto, vedi come hanno riqualificato via delle Torre Clementina, della mancanza di una piazza viva, magari con attività a rotazione dei nostri commercianti e non come sembrerebbe una piccola cattedrale deserta con panchine per gli anziani (ho comunque 78 anni). Si prenda ad esempio quello che in questo ultimo decennio ha creato, seppur con qualche fastidio per taluni il Des Amis, una piazzetta viva con beneficio per tutti i commercianti di zona; ammettiamolo, sono i giovani che creano attrazione, economia ed un po’ di fastidio e bisogna accettarlo.
Vogliamo parlare del ponticello sull’Arrone che porta a Maccarese??? Sono venti anni che ci propinano illusioni; e quello tra viale di Porto e via delle ldrovore?? l Genieri potrebbero costruirne una seconda affiancante in pochissimi giorni. E dell’abbandono di Fregene sud, del collasso estivo dello storico Villaggio dei Pescatori: del tanto parlare di vincoli ambientali e paesaggistici quando si permette di edificare in modo disordinato e brutto (possibile non esista un piano estetico?) Fregene era una località piena di piacevoli ville e villette, di qualche discreto condominio frequentata da artisti, feste con i Platters, Mina etc. Ricordo le manifestazioni e il cinema in Pineta (questa estate un revival di tre giorni frequentatissimo, mitico Mogol), le manifestazioni storiche aIl’ippodromo.
Questo depauperamento è anche colpa nostra che in tutti questi anni siamo stati inerti. Da questo anno faccio parte della associazione Autonomia da Fiumicino senza fini politici, ottimamente presieduta da Piero Strocchi e dal suo Consiglio, che giornalmente pungola l’Amministrazione comunale, augurandosi di ottenere dei risultati e devo dire che qualche piccola cosa si sta muovendo. Ho saputo che sul territorio, oltre alla associazione commercianti e balneari, esistono circa 29 altre associazioni oltre alla Pro Loco, ognuna a coltivare il proprio piccolo orticello; mi permetto di osservare che con questa parcellalizzazione è impossibile ottenere dei risultati, solo l’UNIONE FA LA FORZA. Dobbiamo evitare quanto successo alle ultime elezioni dove a prescindere dalla collocazione politica, non siamo riusciti a far eleggere un consigliere di Fregene.
Una località, con solo tre piccoli hotel, con i suoi commercianti e le sue attività balnearie deve sapersi rinnovare sia nei suoi negozi che negli stabilimenti e ahimè tranne pochi eletti a Fregene sono fermi agli anni 80, sbagliando, d‘altra parte sperano avendo alle spalle Roma con i suoi 4 milioni di abitanti, di incassare a prescindere con prezzi di affitto, di stabilimenti, di ristoranti neanche fossimo Portofino, quale future turistico può augurarsi. Un’Amministrazione comunale lungimirante dovrebbe provvedere allo sviluppo di tutte le sue località (eh sì, non siamo neanche frazioni) non solo esclusivamente al suo Comune perché cosi facendo, con il loro sviluppo ne ricaverebbe di ritorno immensi benefici economici, e invece gli unici lavori che ha fatto a Fregene è stata la assurda, per come è stata realizzata, pista ciclabile fatta solo perché hanno ricevuto i soldi dalla Comunità Europea.
Capito l’andazzo? Se i soldi li mette qualcuno (vedasi le società dei Federici a scomputo) si fa qualcosa, altrimenti ciao ciao, pensano solo a migliorare Fiumicino, vedasi da ultimo la prossima realizzazione del porto turistico, che porterà dei benefici economici, di cui poco resterà sul territorio ma quanti incalcolabili danni ambientali ci lascerà; già il nostro mare non è un granché, speriamo nella futura condotta di risalita. Le spiagge stanno arretrando causa mareggiate incoscientemente sottovalutate figuriamoci cosa potrà accadere con la variazione delle correnti una volta realizzato il porto. Ci hanno privato di tutto, la delegazione comunale, la Polizia di Stato, una piccola stabile pattuglia (la abbiamo
solo a chiamala e nei fine settimana) di Vigili Urbani, una stazione dei Vigili del Fuoco a trenta Km di distanza, una Pineta Monumentale abbandonata a se tessa, assalita dal punteruolo e senza impianto antincendio. Ci hanno benevolmente concesso una stazione dei Carabinieri, che con la massima disponibilità fa quel che può con le poche unità a servizio, e per finire ci hanno lasciato i ladri che imperversano di notte e di giorno nelle case e nelle auto.
Ma sindaco, Amministrazione comunale di Fiumicino svegliatevi, lo so vi siete insediati da poco, non commettete gli stessi errori dei vostri predecessori, perché la nostra pazienza è arrivata alla frutta e non con la violenza ma con azioni pacifiche ma fattive vi metteremo alla prova. A fine estate vogliate comprendere lo sfogo di un amante di Fregene.
Agostino Nello