L’impianto di riscaldamento più comune è, senza ombra di dubbio, la caldaia. Esistono due tipologie principali, vale a dire: idraulica e ad aria. La prima è quella più efficiente per gli ambienti di grandi dimensioni. Mentre la seconda è consigliata per riscaldare abitazioni molto piccole.
Grazie ad una rete termoidraulica e alla presenza di termosifoni si ha a che fare con una gestione delle temperature che viene poi uniformata in ogni stanza. Per rendere operativo questo impianto si debbono però rispettare delle normative. La legge è diventata molto più attenta alle necessità dell’ambiente e al bisogno comune di ridurre i consumi.
Ogni 2 anni oppure ogni 4 anni, dipende dalla caldaia, si debbono effettuare manutenzioni, controllo dei fumi, revisioni, videoispezioni oppure riparazioni preventive. Non è detto che si abbiano problemi con la propria caldaia, ma di certo è necessario che si presti attenzione alle prestazioni. In poche parole è necessario che si abbia la certezza che la caldaia mantenga le sue prestazioni originali.
INTERVENTI OBBLIGATORI
La normativa che regola il bisogno di controllo delle caldaie richiede principalmente due operazioni, cioè la manutenzione e il controllo fumi caldaia. Da essi poi dipendono la buona riuscita della revisione.
Facciamo però chiarezza su cos’è la manutenzione e il controllo dei fumi nella caldaia perché non è detto che uno dipenda dall’altro. La manutenzione è la serie di interventi studiati per consentire a questo dispositivo di funzionare. Per esempio ci può essere una manutenzione completa alle resistenze interne oppure alle termocondutture della caldaia stessa. Esse possono perdere acqua o essere occluse dal calcare. Dunque il caldaista deve intervenire in modo da pulirle e controllare che esse funzionino senza appesantire gli altri componenti interni e senza richiedere maggiore quantità di energia elettrica.
Ovviamente le manutenzioni sono diverse in questo elettrodomestico che unisce l’uso di energia elettrica alla combustione di combustibile liquido oppure solido. Tuttavia è possibile fare un’unica manutenzione di controllo in poco tempo.
Per quanto riguarda l’analisi dei fumi o meglio il controllo dei fumi della caldaia stessa, qui si richiede un’attenzione maggiore alla combustione. La fiamma produce del fumo che deve essere disperso all’esterno, ma per non essere eccessivamente inquinante è necessario che esso non contenga una grande quantità di anidride carbonica e una percentuale minima di polveri sottili. Ecco come mai esso rientra negli interventi obbligatori da fare per rispettare la normativa attualmente in vigore.
Verifica corretta funzionalità caldaia
Il controllo dei fumi è tuttavia importante anche per il benessere della caldaia che è operativa per molte ore al giorno, per tanti giorni e mesi invernali. Dalla qualità dei fumi è possibile comprendere quale sia la velocità di combustione, se le canne fumarie sono molto sporche, se ci sono degli ostacoli nelle canne fumarie per la fuoriuscita di fumo e quanto essa stia consumando a livello di energia elettrica.
Un fumo che è denso indica che c’è molta fuliggine nelle canne fumarie e questo sta “soffocando” il ricambio di aria, di conseguenza è necessaria una pulizia. Mentre se esce pochissimo fumo, allora c’è il rischio che ci siano delle occlusioni nelle canne fumarie e si deve fare una pulizia prima del blocco caldaia.