La medicina non è solo la scienza che si interessa della cura di malattie fisiche, evidenti o di problemi agli organi e funzionali, cioè interni. Essa interviene anche a livello mentale, con la psicologia, oppure sociale ed educativo, con la pedagogia.
Siamo una società che ha bisogno continuamente di cambiare ed evolversi e questo determina nuovi comportamenti che possono non essere adatti ad una comunità. Alcuni stili di educazione sono ancora arcaici e non si sposano con le attuale direttive o richieste di un cambio di mentalità. Il discorso della pedagogia è importante in un momento in cui ci sono nuove scoperte in ambito psicologico. Consideriamo quali sono gli attuali modi in cui si socializza e da questo si può comprendere quali sono le nuove malattie che si stanno sviluppando. Malattie che sono comportamentali e mentali e che hanno conseguenze negli adulti della nuova generazione.
PEDAGOGIA: NON È SOLO PER BAMBINI
La scienza della pedagogia si suppone, in modo errato, che sia utile solo per rieducare o comprendere il comportamento infantile. La Pedagogia clinica studia sia i soggetti infantili che possono avere un sostegno in modo da crescere con saldi valore e in modo da socializzare facilmente. Tuttavia è utilissima ed usata perfino per gli adulti.
Vediamo quale sia l’identificazione esatta. La pedagogia analizza le caratteristiche comportamentali ed ideologiche di un soggetto. Comprende e valuta le potenzialità e l’integrità morale o cognitiva del paziente. Riesce a comprendere eventuali traumi infantili o un tipo di educazione o ancora un tipo di comportamento idealizzato dal soggetto in questione.
Ciò vuol dire che non si ha solo uno studio sui bambini, ma anche in soggetti adulti. Ovviamente vediamo che sempre più persone, istituti scolastici e gli stessi enti di protezione minorile si rivolgono al pedagogo per i bambini o adolescenti. Quest’ultimi possono essere facilmente “traviati” a causa di un bombardamento di pessimi esempi da seguire che ritrovano nei: social, su internet, nei programmi televisivi o film non adatti alla loro età.
Qui ci si ricollega quindi al problema che viene dettato dal cambiamento della società. Il fenomeno del bullismo è diventato incontrollato a causa dei video che circolano su internet e agli haters. Essi non sono materiali, cioè non abbiamo a che farci direttamente, ciò non toglie che sono esempi errati che vengono seguiti dai più giovani. Ecco dunque che la pedagogia diventa l’unico strumento per crescere dei soggetti adulti che comprendano il bene e il male, dove facciano la differenza dei comportamenti da adottare.
Quando rivolgersi ad un pedagogo?
Ripetiamo che la pedagogia non si usa solo per modificare il comportamento dei minori. Negli adulti è molto frequente affidarsi ad un pedagogo. Solo nel 2023 c’è stato un aumento della richiesta di visite specialistiche presso tale medico, da parte di adulti tra i 25/40 anni, di circa il 23%.
Ci si rivolge alla pedagogia quando i bambini non comprendono il bene e il male, hanno un comportamento violento contro animali e coetanei, usano il bullismo o si lasciano trasportare dagli altri. Non hanno timore verso le forme di autorità adulte.
Mentre negli adulti ci si rivolge a questi professionisti in caso di: asocialità, problemi comportamentali, violenza contro le donne, genitori o verso sé stessi e verso gli animali, quando viene consigliato da uno psicologo.