Le avvisaglie c’erano già state prima di Pasqua. Al confine con la lecceta, di sabato sera intorno alle 20.00, una banda aveva provato ad entrare in una villetta di Fregene sud. I ladri hanno aperto facilmente due varchi nella rete metallica, hanno allentato le lampadine dell’impianto di illuminazione del giardino e poi sono entrati, dirigendosi alla due porte di ingresso. A quel punto è scattato l’allarme dell’impianto, attivato dai perimetrali esterni.
Banda ancora in azione lunedì 1° aprile, giorno di Pasquetta. In tre si sono presentati alle 9.40 di mattina per una scampagnata con furto. In via Rodi Garganico, zona nord del centro balneare, hanno scavalcato la recinzione della villa. In tre, tutti con il volto coperto da un passamontagna, si sono diretti verso l’abitazione. Come si vede dalle telecamere, uno è salito su una sedia per forzare la finestra ma a quel punto è partito l’allarme. Con calma si sono ritirati da dove erano venuti, il bosco retrostante, sparendo dalla circolazione.
Il giorno dopo 2 aprile in via Portovenere, zona centrale a pochi metri dalla chiesa dell’Assunta, una famiglie esce di casa intorno alle 18.30, al ritorno un paio d’ore dopo, trova l’abitazione sottosopra. Stavolta il furto riesce, anche qui i ladri tagliano la recinzione esterna, confinante con un cantiere, forzano una finestra e sono dentro. Contanti, qualche oggetto di valore, ricordi di una vita, il bottino, con effetto terremoto in ogni stanza insieme a una sensazione di violazione della propria casa che non abbandonerà più i proprietari.
Sempre il 2 aprile una banda prende di mira un gruppo di case appena fuori da Fregene Sud, in viale di Porto a Maccarese. Alle 2.30 Bruna viene svegliata da un rumore, si accorge subito che in casa ci sono i ladri e lancia l’allarme. Si accorge che la sua borsa è a terra, entra nelle altre stanze e trova tutti i cassetti degli armadi svuotati. I ladri hanno colpito tra l’1.15, il rientro del nipote, e le 2.00. Almeno 2.500 euro il valore del furto, tra contanti conservati per pagare le bollette e oggetti d’oro spariti per sempre.
Visita anche alla casa accanto, forzata la finestra, si sono fatti camera per camera senza che le quattro persone che dormivano all’interno si siano accorte di nulla. Pantaloni ritrovati in giardino, come le borse, ma stavolta niente bottino, in casa non c’era niente di valore.
“Sono stufa – dice Bruna – questo tra Fregene dove abitavo prima e Maccarese è il quinto furto che subisco. La sensazione che ti resta addosso è orribile, una violazione permanente della tua vita. Mi domando come possa essere accettabile tutto questo”.