Credeva di averla fatta franca, convinto che dopo sei mesi la polizia avesse rinunciato a cercarlo e, inoltre, convinto che l’ultimo dell’anno il livello di attenzione nei controlli ai passeggeri in partenza sui voli intercontinentali fosse meno elevato. E invece un trentenne nigeriano, pluripregiudicato e latitante, sul quale pendeva un pesantissimo ordine di custodia cautelare emesso nell’ambito dell’operazione “Turnover” frutto di una intensa attività svolta dalla DDA e dalla Squadra Mobile di Perugia, quel volo per l’Australia, dove probabilmente credeva di trovare finalmente un riparo lontano e sicuro, non l’ha mai preso. L’uomo è stato infatti intercettato e bloccato nell’aeroporto ‘Leonardo da Vinci’, a Fiumicino. L’indagine, condotta dal settembre 2012 al settembre 2013 dagli uomini della Sezione Prima “Criminalità Organizzata” diretti dal dott. Chiacchiera e sotto il coordinamento operativo del dott. Corona e dell’ispettore superiore Bigini, nonché dallo Sco della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, ha interessato un pericoloso ed articolato gruppo composto da nigeriani dediti all’immissione in Italia di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti – cocaina ed eroina – provenienti da vari Paesi produttori come quelli dell’America Latina ed asiatici. Droga stoccata in Africa e trasportata da un “esercito” di corrieri-ovulatori, quasi sempre nigeriani, capaci di ingerire per il trasporto fino a circa 1 kg di sostanza confezionata in ovuli termo-saldati, ed attraverso le rotte aeree intercontinentali più disparate, opportunamente studiate per eludere i controlli alla frontiera. I corrieri giungevano, quasi sempre, allo scalo romano di Fiumicino, ma provenivano da diversi aeroporti dei più svariati Paesi africani. La droga in Italia veniva gestita dai diversi “referenti” locali, tutti nigeriani ed appartenenti alla medesima rete, i quali provvedevano a rivenderla a chi ne gestiva lo spaccio a livello locale. Nel corso dell’attività investigativa, gli uomini della Squadra Mobile, coadiuvati dal personale della Polizia di frontiera, avevano arrestato in flagranza di reato una decina di corrieri sorpresi nella detenzione, complessivamente, di circa 10 kg. di sostanza stupefacente, e a fine maggio il Gip di Perugia, Brutti, su richiesta del pm della DDA, Comodi, aveva emesso ben 37 misure cautelari a carico dei membri del gruppo, 21 dei quali già assicurati alla giustizia. Tra quelli non ancora catturati e dei quali gli uomini della “Criminalità Organizzata” non hanno mai interrotto le ricerche, vi era appunto anche il referente frusinate dell’organizzazione, Ugwu, solido punto di riferimento dei capi per la zona di Frosinone.Nel pomeriggio di mercoledì 31 dicembre l’arresto a Fiumicino, poco prima che si imbarcasse su un volo intercontinentale per l’Australia.
2015-01-03