Nell’ultimo periodo si stanno finalmente moltiplicando le voci contrarie al Raddoppio dell’Aeroporto di Fiumicino e alle varie criticità che lo caratterizzano. Tra queste voci, anche quella dell’europarlamentare Marco Affronte del gruppo Greens/EFA, che ha posto la questione direttamente sul tavolo dell’Unione Europea.
“Marco Affronte – spiega il Comitato FuoriPista − oltre a far presente alla Commissione che a Fiumicino ‘la richiesta di sospensione dei voli notturni come da Direttiva 2002/30/CE è stata applicata, nel 2018, solo per poche settimane’, prospetta nella sua interrogazione una serie di infrazioni ad alcune Direttive della Comunità Europea. In particolare: alla Direttiva 2001/42/EC, in quanto Enac ha presentato per l’ottenimento della Verifica d’Impatto Ambientale (VIA) il Masterplan al 2030 per l’Aeroporto di Fiumicino (nuova pista e nuova aerostazione) quando ancora non si è conclusa la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano Nazionale degli Aeroporti italiani, e che invece Enac dà per acquisito; alla Direttiva 2009/12/EC sulle tariffe aeroportuali. L’Aeroporto di Fiumicino infatti è stato stralciato dall’applicazione di questa Direttiva, sottraendolo al controllo e alla vigilanza dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ATR).Tale mancata applicazione costa peraltro all’Italia una procedura di infrazione tuttora aperta per il ruolo ritenuto non super partes dell’Enac ed è stata recentemente oggetto di una interrogazione alla Camera degli on. Stumpo e Fassina, alla quale il Ministero delle Infrastrutture ha risposto confermando l’intenzione del governo di ‘rivedere il progetto di Raddoppio’ e aggiungendo che ‘lungo il percorso parlamentare della legge europea provvederemo ad inserire un norma per l’affidamento all’Autorità di Regolazione dei Trasporti dei compiti relativi alla regolazione tariffaria degli aeroporti in deroga’ e quindi anche della Società Aeroporti di Roma.
Si tratta di una questione, cruciale dal punto di vista economico: AdR (controllata da Atlantia, la stessa del ponte di Genova) negli ultimi cinque anni ha accumulato un fiume di denaro, prevalentemente grazie alla tassa di imbarco, oltre a quelli utilizzati per gli investimenti, si tratta di circa 800 milioni di euro di utili, impiegati per esempio per acquistare l’aeroporto di Nizza, mentre a carico della collettività che vive attorno al sedime restano inquinamento acustico, inquinamento atmosferico, il traffico e i costi di manutenzione di tutta la rete stradale e autostradale che consente l’accesso all’aeroporto e che, come nel caso del viadotto di Via dell’Aeroporto, che verrà parzialmente distrutto e ricostruito, lo sarà a spese di tutti noi.
Il Comitato FuoriPISTA continuerà a vigilare e a impegnarsi affinché la pagina del Raddoppio venga chiusa definitivamente con il ritiro della VIA, e il Contratto di Programma e la concessione ad AdR vengano riviste radicalmente nel rispetto della normativa europea e dell’interesse della collettività”.
2018-10-08