L’amore, l’amore… sempre a complicare le cose a renderle difficili, imbrogliate, a fare di noi persone insicure, amletiche: sì, no, forse, mai… eppure l’amore ci dovrebbe liberare da tutto il peso e il dolore della vita, invece punge come uno spino. Quando arriva deve fare i conti con quello che trova nel nostro terreno che non è sgombro, non è una distesa pianeggiante, è un temporale che s’abbatte e bagna tutto ciò che trova anche ciò che giudicavamo impermeabile a tutte le intemperie. Mentre vado ragionando su questo inaspettato presente, mi afferra un nodo alla gola e una gran voglia di piangere, ho paura di essere la causa dei dispiaceri degli altri. Andrea l’ho sposato convinta di aver fatto la cosa giusta dicendogli tante volte ti amo perché ho bisogno di te e adesso è diventato una figura un po’ sbiadita, perché a Luca vorrei dire ho bisogno di te perché ancora ti amo. Cercare nell’altro quello che non si ha in noi non è amore, ma venerazione ed è pericolosa quando azzera tutta la nostra personalità. Luca è diventato lo scacciapensieri, la botta di vita quando pericolosamente scivoliamo nell’abitudine del sentimento, nella sicurezza che l’altro sia sempre uguale; invece l’amore è una forza dinamica che ha bisogno di energie, di forza vitale, non sempre attingendola dalla stessa fonte. Vi sono innamorati che guardano nell’amore come nel sole e diventano semplicemente ciechi, ve ne sono altri che con stupore scoprono per la prima volta la vita quando l’amore la illumina. Quindi l’amore è l’occasione unica di maturare, di prendere forma, di diventare in se stessi un mondo. Questo triangolo io, Luca, Andrea è diventato pericoloso: tre vite, tre modi diversi d’amare, tre illusioni o delusioni. La felicità non si costruisce sulla infelicità altrui, e allora l’amore è tutta la nostra storia che non deve diventare il mare degli errori dove poche e confuse verità soprannuotano.

(continua…)