Una pecora e una distesa di pesci morti. Sotto le tonnellate di rifiuti arrivati dal mare in questi giorni sulle spiagge del litorale, a Fregene c’è anche questo.
La segnalazione è arrivata al Comando della Polizia locale di Fiumicino che domenica mattina a disposto un sopralluogo sulla riva, insieme all’assessore all’Ambiente Roberto Cini.
Al Villaggio dei Pescatori, a poca distanza dallo stabilimento la Scialuppa di Salvatore, è stata trovata la carcassa della pecora. Ma è bastata un’occhiata per rendersi conto di come sulla sabbia, sotto i rami, le cannucce e gli altri detriti trascinati dalla corrente, ci fosse ovunque una miriade di piccoli pesci, tutti identici tra loro.
I veterinari della Asl intervenuti hanno riscontrato come la pecora non avesse nessun segnale identificativo, non apparteneva a un allevamento conosciuto e censito. Si tratta di un esemplare anziano, finito probabilmente nel Tevere o nel fiume Arrone durante le piogge torrenziali. Mistero invece sui branchi di pesci, i veterinari hanno prelevato diversi campioni da portare in laboratorio per capire di che si tratta.
I pescatori del Villaggio, i primi a trovarli sulla riva, hanno inviato ai biologi le immagini: “Ci hanno anticipato che potrebbe trattarsi di pesci di acqua dolce che si trovano lungo le anse del Tevere nel basso Lazio– ipotizza Mariano Micco, pescatore locale – ci hanno detto che potrebbe trattarsi della specie ‘Abramide o brema’, evidentemente tutti trasportati in mare dalla piena. Una volta a contatto con l’acqua salata queste migliaia di pesci non hanno avuto scampo”.
Impressionante la quantità di rifiuti sparsi sulla sabbia tutti accatastati, un campionario imbarazzante di materiale buttato nei fiumi. La Regione Lazio ha stanziato in questi giorni 200mila euro per bonificare le spiagge del comune di Fiumicino, ma servirà un lavoro enorme.
“I nostri 24 chilometri di costa quando ci sono queste piogge diventano una enorme discarica – commenta il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – bisognerebbe controllare il corso dei fiumi, monitorarli per evitare questi enormi danni alla costa, a tutti gli ecosistemi fluviali e alle loro foci”.
“Inizieremo a togliere dalla riva i rifiuti più pericolosi, plastica e metalli, per gli altri bisognerà aspettare – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Roberto Cini – perché qui alla prossima mareggiata dovremo ripartire da capo”.
La pecora è stata portata via in un sacco dagli uomini della Cogea, la ditta che si occupa dello smaltimento. E se i pesci verranno pian piano smaltiti dai gabbiani e dalle cornacchie, quella discarica sulla riva è destinata a rimanere sul litorale per settimane. Il mare d’inverno, di rifiuti.