
Si è svolta questa mattina la cerimonia di intitolazione di una delle tre aree della Pineta monumentale a Papa Clemente IX. Dopo quella dedicata nel 2014 a Federico Fellini, ora l’omaggio viene rivolto alla genesi di quei pini secolari. La richiesta è arrivata dall’associazione Autonomia da Fiumicino all’Amministrazione comunale, che l’ha poi trasformata in realtà con la delibera n. 3 del 14 gennaio 2025.
“Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione – spiega Piero Strocchi, presidente dell’associazione – Giulio Rospigliosi ha dato il via alla realizzazione della pineta nel 1666. Questa nuova intitolazione rappresenta un importante riconoscimento storico e simbolico per la comunità e deve segnare anche un cambiamento concreto nella gestione e nella valorizzazione della Pineta, richiesto da tempo dai cittadini”.
Al taglio del nastro erano presenti il vicesindaco Giovanna Onorati, il Vescovo Gianrico Ruzza, Piero Strocchi, le autorità militari, insieme a numerosi cittadini.
“L’intitolazione dell’area a Papa Clemente IX, rappresenta un segno di riconoscimento per il suo contributo alla realizzazione di questa storica area verde, che ha reso il territorio di Fregene ancora più speciale. Un’iniziativa che intende anche sottolineare l’importanza di proteggere e valorizzare gli spazi verdi, affinché possano rimanere una risorsa per il benessere collettivo – ha commentato il vice sindaco, Giovanna Onorati – La Pineta di Fregene è oggi un luogo simbolo della nostra comunità, e grazie alla visione di Papa Clemente IX, è stato trasformato in un angolo di natura che tutti possiamo apprezzare. Dobbiamo continuare ad investire nel nostro futuro, insistendo sulla tutela e sul mantenimento del patrimonio ambientale e culturale”.

“Nello Stato Pontificio esisteva un sistema di welfare di grande rilevanza, un modello per l’Europa, che ha anticipato le riforme più importanti del XX secolo – ha spiegato il Vescovo – Dobbiamo riscoprire e rivivere questa storia dove l’aspetto religioso è integrato a quello umano per essere al servizio della popolazione. Oggi, mentre siamo chiamati a vivere pienamente la dimensione europea, dobbiamo agire con unità e integrazione, per difendere i valori fondamentali della nostra civiltà. L’ambiente insieme a democrazia e bene comune sono patrimoni che vanno tutelati con impegno e responsabilità”.