La grande quantità di pioggia che ha iniziato a rovesciarsi sulla penisola ha fatto scattare l’allarme anche a Maccarese. “Dopo aver visto le catastrofi avvenute – dice Elia Rebustini, presidente del Comitato cittadino di Maccarese Stazione – è doveroso evitare di vedere le stesse scene da noi. Penso alle condizioni del fiume Arrone, ormai invaso da una folta vegetazione, che non ha sbocchi. In caso di abbondanti precipitazioni tutta Maccarese è a rischio. E questo grido d’allarme deve essere preso con serietà da tutti gli enti preposti”.
La necessità è quella di dare continuità alla messa in sicurezza del fiume iniziata due anni fa con lo stanziamento di 500mila euro, serviti alla risagomatura delle sezioni di deflusso, al taglio della vegetazione infestante, allo scavo e alla rimozione dei materiali depositati lungo una parte del corso, interessando quindi i Comuni di Anguillara Sabazia e Fiumicino.
Uno stanziamento arrivato dalla Protezione Civile a seguito dello sblocco dello stato di calamità naturale da parte della Regione Lazio dopo i devastanti allagamenti avvenuti nell’ottobre del 2018 su tutto il territorio regionale. I lavori, che erano durati quattro mesi, si erano resi necessari per scongiurare qualsiasi tipo di rischio esondazione dell’Arrone, ma in realtà avevano riguardato solo una minima parte del suo corso che partendo dal lago di Bracciano sfocia al Villaggio dei Pescatori, attraversando però il centro storico di Maccarese con il suo borgo, il Castello San Giorgio e le Botteghe ora animate da centinaia di ospiti tutte le sere.
“Già lo scorso 8 dicembre – aggiunge Rebustini – l’Arrone ci ha spaventato non poco. Quella sera in seguito a piogge abbondanti il suo corso aveva superato il livello di guardia. Contemporaneamente la mareggiata impediva il deflusso e abbiamo rischiato il peggio, si temeva l’evacuazione, evitata solo all’ultimo minuto per la miracolosa riapertura della foce. Non vogliamo ritrovarci in quella situazione per questo lanciamo l’appello: è necessario un nuovo stanziamento di fondi”.
Dopo l’emergenza, durante la seduta del Consiglio comunale del 29 dicembre scorso era stata approvata all’unanimità la mozione presentata dall’intera Commissione Ambiente per la pulizia e manutenzione degli argini del fiume Arrone con cui si impegnava il sindaco e la Giunta a sollecitare la Direzione regionale Lavori pubblici, Stazione Unica Appalti, Risorse idriche e Difesa del suolo a “fare tutto il necessario per mettere in sicurezza gli argini dell’Arrone e per garantire il regolare deflusso delle acque, specialmente nei giorni di piena, nel tratto compreso nel territorio di Maccarese tra il Castello e la Moletta”.
Ma da allora nessun passo avanti sembra stato fatto. “Anzi – dice il consigliere comunale Fabio Zorzi – la vegetazione è cresciuta notevolmente destando ulteriori preoccupazioni. Bisogna intervenire nuovamente e anche in fretta prima che sia troppo tardi”.