“Così si azzera tutto il movimento sportivo del territorio”. Sconcerto da parte Claudio Pellegrini, direttore generale della San Giorgio Pallavolo di Maccarese, alla notizia del divieto di utilizzo da parte delle associazioni sportive della palestre scolastiche. “Abbiamo ricevuto la notizia a mezzo stampa, senza nemmeno un preavviso e a pochi giorni dalla ripresa dei corsi – continua Pellegrini – un bel modo per lavarsi le mani di una questione molto grave che riguarda, al pari della ripresa scolastica, la vita dei nostri ragazzi e la pratica delle discipline sportive. Si cancella con un decreto un intero settore che impiega centinaia di addetti e permette a miglia di ragazzi di fare sport. Una pratica importante quanto la didattica nel corretto sviluppo dei giovani. Siamo scioccati, letteralmente, anche dal fatto che non viene data nessuna alternativa a società e associazioni che da decenni assicurano la pratica sportiva. E non si capisce nemmeno se il decreto riguarda tutte le scuole del territorio, comprese quelle superiori che dipendono da Città Metropolitana, o sia limitato alle strutture comunali”.
Sconcerto anche da parte delle associazioni sportive di Fiumicino che da decenni fanno uso delle palestre in orario extra-scolastico, offrendo ai ragazzi di praticare tanti tipi di sport. “Noi e la maggior parte delle associazioni sportive del territorio non potremo svolgere attività e saremo costretti a chiudere i battenti. Sport come la pallavolo, il basket e la pallamano – commenta il gestore di una Asd di Isola Sacra – non si potranno più svolgere nel nostro Comune, con preoccupanti conseguenze per le persone che vi lavorano e non potranno più percepire reddito”.
“Voglio ribadire che capisco i vari problemi di ciascuno, dalle famiglie che si preoccupano per le attività extrascolastiche dei figli alle associazioni sportive, di cui comprendo bene lo spirito associativo, che così non riescono a dare continuità alle loro attività — replica il sindaco Esterino Montino – Pregherei però tutti quanti di non anteporre le questioni personali rispetto a un tema che invece è molto più ampio. La scelta è stata dettata dalla paura che possa diffondersi il Coronavirus all’interno di quelle che sono le cellule più sensibili della società, ovvero le nostre scuole, frequentate da 12 mila ragazzi e ragazze, di cui noi dobbiamo garantire salute e sicurezza.
L’apertura nei plessi scolastici a persone al di fuori di essi – conclude il sindaco – corrisponderebbe solo ad andare incontro alle tantissime attività, ma in modo sbagliato. Una amministrazione seria invece fa una scelta motivata nell’interesse della collettività e della salute pubblica”.