Dialogo con Mons. Fisichella, Andrea Benetton e Claudio De Vincenti

Da sinistra Mario Baccini, Andrea Benetton, Mons. Fisichella e Claudio De Vincenti

“Costruire ponti attraverso la bellezza”, è uno dei messaggi che sua eccellenza Monsignor Rino Fisichella ha voluto sottolineare ieri parlando del percorso giubilare intrapreso alla volta del 2025 durante l’evento Fiumicino porta del Giubileo promosso dalla Fondazione Foedus, presieduta da Mario Baccini. 

L’evento si svolto presso la sala della caccia del Castello San Giorgio di Maccarese aperto agli ospiti  dal presidente di Maccarese spa benefit, Andrea Benetton, che ha portato i saluti all’assise sottolineando anch’egli come “Maccarese è un territorio strategico per il giubileo e Fiumicino soprattutto in funzione della sua vocazione agricola che attraverso esempi come l’azienda Maccarese spa sono realtà che incentivano i valori della dottrina sociale della chiesa che il Santo Padre ha esposto nella enciclica di riferimento per l’anno giubilare Laudato sii”, un’azienda ha ricordato, poi Claudio Destro, AD di Maccarese spa, “che dai tempi della bonifica ha sempre pensato allo sviluppo del territorio attraverso i servizi ai lavoratori con quei benefit che oggi si chiamerebbero un welfare di supporto che garantissero una buona qualità della vita per una crescita aziendale e uno sviluppo locale integrato”.  

Questo legame tra azienda e territorio valorizzato dal moderatore Piero Schiavazzi, giornalista vaticanista, che ha magistralmente introdotto gli interventi raccontando anche parte dello sviluppo storico del territorio per arrivare a sollecitare l’intervento del presidente Foedus, Mario Baccini che ha ribadito come “le risorse di cui Fiumicino dispone per poter essere una città potenzialmente efficiente e bella la rendono una ‘porta’ naturale per l’accoglienza non solo dei pellegrini ma di tutti coloro che arrivano per cielo e per terra e che vogliono scoprire, investire, lavorare, creare in uno scambio equo con la Capitale. L’occasione del Giubileo non deve essere intesa solo come percorso di avvicinamento Cristiano ad un evento unico, ma anche come opportunità di creare quella bellezza che si trova nelle strutture e nelle infrastrutture che gli uomini possono costruire per rendere agevole il percorso, quello di vita quotidiana dei cittadini, quello dei pellegrini che arrivano, quello di chi vive e lavora sul territorio. La bellezza che genera opportunità, la bellezza che diventa strumento di diplomazia preventiva, opportunità di dialogo, generatrice di benessere diffuso. Come Foedus abbiamo negli anni portato il messaggio nel mondo di una cultura della italianità improntata su questi valori di accoglienza e condivisione attraverso le migliori  espressioni dell’ingegno ed oggi vogliamo ripartire proprio dal territorio di Fiumicino dalle sue peculiarità come quella agricola con l’espressione e l’impegno della seconda azienda agricola d’Italia e con l’aeroporto e il porto che si stanno sviluppando pronti ad accogliere il futuro, così come lo stesso dovrà fare il Comune. Fiumicino vuole tornare al centro delle dinamiche dei grandi eventi che, da qui a dieci, quindici anni, si svilupperanno. Vogliamo metterci a disposizione degli strumenti della politica, dell’impresa, affinché Fiumicino non rimanga indietro e possa fare, insieme a Roma ed all’Italia, la propria parte. Ci saranno circa 1,8 miliardi di euro di opere ed infrastrutture per il Giubileo. Ci sarà poi un secondo programma  di 300 milioni di euro di opere da realizzare accanto ad investimenti dei privati che vorranno investire anche sul litorale. Vogliamo creare la sinergia giusta per ospitare l’evento in quanto Fiumicino porta del Giubileo: siamo pronti a partire, mettiamo a punto le idee e facciamo squadra”.

Dunque un percorso che, come sottolineato da monsignor Fisichella parte “dall’accoglienza che i pellegrini riceveranno anche in aeroporto e non solo (perché anche il porto è fondamentale in questo viaggio). Per coloro che arriveranno Fiumicino è una grande porta, da qui i pellegrini devono sentirsi accolti nel migliore dei modi per poter proseguire il loro viaggio verso la porta Santa. La bellezza di un luogo, la sua capacità di ospitalità sono il primo ponte verso la meta giubilare”.

Durante l’incontro, sollecitato direttamente da Monsignor Fisichella, ha preso la parola anche il Presidente di Aeroporti di Roma, Claudio De Vincenti, che ha sottolineato: “Stiamo facendo il nostro dovere per preparare l’aeroporto ad accogliere milioni  di pellegrini che visiteranno il nostro paese perché il Leonardo da Vinci e la porta principale d’ingresso per il nostro Paese per questo stiamo lavorando per rinnovare ulteriormente il nostro aeroporto e sviluppare la sua eccellenza, che ci è stata già riconosciuta. Questo rinnovamento ulteriore ci porterà ad accogliere entro l’apertura della porta santa, anzi, entro il 2024 milioni di viaggiatori e pellegrini che saremo pronti ad accogliere nel migliore dei modi”.

Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Foedus