Dopo la consegna dell’area di cantiere, ieri 29 dicembre è stata delimitata l’area all’ingresso dell’ex stabilimento La Perla dove arriveranno i Tir carichi di scogli che verranno prima pesati e poi messi in mare per realizzare la barriera soffolta contro l’erosione. Il giorno prima, il 28 dicembre, era stato firmato ufficialmente il contratto tra la ditta vincitrice, la Bonifacio Srl del Consorzio Stabile Research, e il Comune di Fiumicino.
Ora si aspettano i lavori in partenza dopo le feste. Per sicurezza, visto che il tetto della struttura che ospitava il ristorante della Perla perde pezzi di intonaco e non solo, è stata delimitata anche questa con i nastri. “I primi interventi riguarderanno la costruzione delle piste su cui passeranno gli automezzi per scaricare i massi in mare – spiega il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca – Già questo uno strumento di protezione delle strutture balneari devastate dall’erosione, inizieremo proprio da quelle più esposte alle mareggiate come forma immediata di difesa. I lavori, tempo permettendo, dureranno circa 120 giorni, se tutto andrà bene a maggio la prossima stagione balneare inizierà con una nuova prospettiva, quella di poter arrestare il progressivo dissolvimento della costa”.
“Sarà un grande intervento – spiega il progettista Marco Pittori – Quasi un chilometro di barriera a cento metri dalla riva e a 50 centimetri sotto il pelo dell’acqua. Radicata a terra con 3 pennelli principali perpendicolari alla barriera e distanti tra di loro circa 400 metri. I pennelli a partire dalla riva saranno leggermente emersi, si immergeranno pian piano in mare fino ad arrivare alla quota della barriera soffolta dopo circa 40 metri. Il primo pennello sarà proprio davanti allo stabilimento Point Break, il secondo davanti al ristorante della Nave, il terzo di chiusura più o meno tra il Cigno e il Saint Tropez. Poi ci sarà un quarto pennello più piccolo davanti all’Ondina per proteggere, dopo la fine della barriera, anche gli stabilimenti che sono più verso nord”.
Alla fine dei lavori verrà fatto un ripascimento di 50mila metri cubi, oltre ai pennelli principali ne sono previsti altri cinque secondari più piccoli, lunghi 40 metri servono per evitare che la sabbia possa spostarsi in senso longitudinale da uno stabilimento all’altro attraverso il vento e le correnti. Complessivamente l’intervento protegge e ripristina un tratto di litorale lungo 1.100 metri.