Agricoltori sul piede di guerra sul litorale romano. Nei giorni scorsi diverse decine di coltivatori di Maccarese, tra i 50 e 70, si sono visti recapitare le bollette per l’irrigazione dei campi da parte del Consorzio di Bonifica Litorale Nord.
Ruoli non emessi in precedenza, durante il commissariamento dell’ente dovuto alla successiva fusione tra Tevere Agro Romano, Pratica di Mare e Maremma Etrusca, che si riferiscono agli anni 2019 e 2020. Una cifra notevole diventata pesante in questo periodo di crisi del settore.
Inoltre le tariffe sono state aumentate senza preavviso, nel 2019 sono passate da 14 centesimi a mc di acqua a 18 per chi ha l’idropass, fino a 20 centesimi per chi ha i contatori a consumo. Aumenti ancora maggiori per il 2020, con 20 centesimi ai primi e 22 ai secondi.
Un conguaglio che ha appesantito ancora di più il conto finale, arrivato a 70-100mila euro per le aziende medio piccole, molto più salato per quelle più grandi. Che non l’hanno presa bene e minacciano iniziative eclatanti.
“In questo momento la crisi è profonda – spiega un coltivatore di Maccarese – la domanda è scemata, molte mense sono chiuse per il covid, i mercati esteri pure. Vendiamo le carote a 18 centesimi al chilo, i costi sono aumentati tutti, energia elettrica in primis, con i concimi cresciuti anche del 70% e la grande distribuzione non ammette aumenti al consumo. In queste condizioni molti di noi non finiscono nemmeno di raccogliere le carote dai campi. Sappiamo che il Consorzio ha bisogno di fondi, anche loro hanno costi crescenti, lo capiamo, ma questo non è il momento di presentare il conto con conguaglio e a queste condizioni. Tanto più che nella maggior parte dei casi i consumi non sono veritieri ma stimati, visto che molti dei contatori del consumo di acqua in campagna sono malfunzionanti e il calcolo per le due annualità è stato fatto sulla base dei consumi del 2018”.
Nonostante le riunioni continue tra i dirigenti del Consorzio, gli agricoltori e la Coldiretti, il bandolo della matassa non è stato ancora trovato. Si è provato a proporre di spalmare il conto in un anno, ma anche questa ipotesi è stata rigettata.
“Il primo errore è stato quello di non mettere a conoscenza tutti i consiglieri che sono quelli che hanno i rapporti con gli agricoltori – spiega Germano Scarabello, consigliere del Consorzio di Bonifica Litorale Nord, quello a cui appartengono gli agricoltori di Maccarese – noi lo abbiamo saputo a cose fatte di questi ruoli inviati con conguagli e solo dopo che il Consiglio esecutivo li aveva deliberati. Sono contrario alla emissione di due annualità con pagamento possibile in un intervallo di soli due mesi, da febbraio ad aprile 2022. In un momento come questo bisogna essere vicini ai nostri agricoltori che sono il fiore all’occhiello dell’Agro romano, con loro vanno trovate soluzioni condivise”.