A Focene continua a tenere banco la demolizione dello storico bunker, simbolo della località. Questa mattina sono riprese le operazioni di smantellamento di quello che i residenti da sempre chiamano “fortino”, che però sono state bloccate.

I lavori di demolizione del fortino bloccatifa sapere il senatore della Lega William De Vecchis  – grazie all’ intervento dei comitati e dell’ associazione ‘Network italiano bunker e rifugi antiaerei’. Attendiamo la relazione della sovrintendenza”.

Sulla vicenda è intervenuto ieri anche il Nipra (Network italiano bunker e rifugi antiaerei), che ha lanciato un appello perché “siano immediatamente fermate le ruspe che nei giorni scorsi hanno iniziato la demolizione di un piccolo bunker italiano della Seconda guerra mondiale a Focene (Fiumicino) per fare posto ad un’abitazione di edilizia privata”.

“La demolizione – si legge nella nota del Nipra –  che ha già danneggiato la parte posteriore della struttura bellica in cemento, è stata avviata nonostante una diffida inviata dalla Soprintendenza per l’Area metropolitana di Roma, che ha segnalato l’assenza nella procedura di autorizzazione della preventiva verifica di interesse del bene. Ad oltre 75 anni dalla loro costruzione, infatti, i bunker sono tutelati ‘ope legis’ dal Testo unico dei Beni culturali”.

“Il bunkerino di Focene – ricorda Lorenzo Grassi, coordinatore del Gruppo Ipogei bellici dell’Associazione Sotterranei di Roma –  non è un semplice rudere di cemento da bonificare e togliere di mezzo, ma un tassello dell’importante sistema difensivo dei Caposaldi realizzato nei primi anni Quaranta per prevenire un eventuale sbarco sul litorale romano con attacco alla Capitale. Va dunque preservato, al limite con un suo trasloco e una musealizzazione. È ciò che sta avvenendo in molte altre parti d’Italia. Ci auguriamo che le ruspe siano fermate immediatamente”.

Ieri mattina invece, proprio davanti al bunker, si è tenuta una manifestazione apolitica tenuta dai comitati del luogo per chiedere che venga risparmiata la costruzione difensiva dei primi anni ’40 in nome della memoria storica del posto. Alla manifestazione ha partecipato anche il senatore della Lega William De Vecchis. Il Nipra fa sapere che si tratta della prima protesta pro bunker che si sia mai svolta in Italia.

“In attesa di capire cosa si possa fare per difenderlo – dice Alessandro Spagnolo, presidente del Comitato Fare Focene – giacché il Comune ha rilasciato le necessarie autorizzazioni, i rappresentanti stanno cercando di far sentire il proprio dissenso in nome della volontà di far rimanere Focene un posto che ha a cuore il proprio passato e la propria connotazione naturale, che si sottraggono alla svendita da parte dell’amministrazione (che si diceva attenta alla conformazione dei vari territori) alle imprese edilizie e alla cementificazione. Vorremo cessassero le operazioni di demolizione chiedendo altresi un immediato intervento di recupero e rivalutazione della struttura rimasta integra per oltre 75 anni”.