Era la tarda mattinata dello scorso 28 agosto quando una coppia di persone si sono presentate nelle abitazioni di Fregene Sud qualificandosi come operatori Acea.

Al citofono di una signora questi avevano detto che dovevano cambiare il contatore Acea. La signora li aveva fatti entrare ma a un certo punto la domestica si è insospettita perchè le carte da firmare si riferivano a un nuovo contratto di servizio e ha chiamato il figlio avvocato che ha detto di lasciare i moduli e di non firmare niente.
La signora però aveva già dato patente e codice fiscale ed era pronta a firmare il contratto.

“Quando sono tornato  a casa sono andati a cercarli – spiegava appena accaduto il fatto l’avvocato Marco Di Tullio – passavano in tutte le case di Fregene Sud lungo viale Viareggio. Molti al citofono rispondevano di lasciare moduli e telefoni nelle cassette delle lettere ma altri li facevano entrare. Ho chiamato i Carabinieri che li hanno controllatiAcea ha confermato che si trattava di propri dipendenti e a quel punto non hanno rilevato notizie di reato. Penso invece che ci siano gli estremi per tentata truffa e circonvenzione di incapace. Non puoi dire che devi cambiare il contatore, poi negandolo davanti ai Carabinieri, quando invece cerchi di far firmare un nuovo contratto per passare ad Acea anche il servizio di fornitura elettrica, in itinere con un altro gestore”.

A distanza di tre mesi, esattamente lo scorso 28 novembre, la signora ha presentato una querela nei confronti degli operatori Acea.