È inutile arrabbiarsi, agitarsi e spesso indignarsi. Oltre a inutili discorsi da bar (sono tutti uguali! È uno scandalo! Non voto più!) e solite filastrocche trite e ritrite, all’atto pratico nessuno si occupa della cosa pubblica. Per carità se la ‘merda’ cade nel proprio giardino allora le urla arrivano al cielo ma basta che sia un minimo oltre l’uscio e tutto è a posto. Populismo, qualunquismo tonnellate di menefreghismo. Il tutto in salsa italiana con aggiunta di infantili furbizie per curare i propri tornaconto – se poi a danno della comunità chi se ne frega! In questi ultimi tempi abbiamo speso tempo ed energie per cercare qualcuno che avesse ancora un pizzico di volontà e direi di dignità per gettarsi in una battaglia politica. Sì, politica, cioè in quella onorabile e difficile arte del pensiero umano che dovrebbe gestire nel modo migliore la cosa pubblica, le risorse di tutti e per questo indisponibili, l’ambiente, il futuro, conservare il meglio del passato, guardando oltre gli interessi personali. Nessuno, dico nessuno. Neanche una persona è stata capace di alzare la testa, di dire io ci sono, mi sporco le mani e ci provo.
2008-02-19